Attualità - 07 aprile 2024, 11:05

Appunti di storia. Benedetto Bracco, l'intelligenza come modello di vita: il genio creativo di un indimenticato figlio della Riviera

Oneglia e Sanremo unite ancora oggi nel ricordo di un comune lascito di onestà, di operosità e di culto della formazione fisica e morale

Appunti di storia. Benedetto Bracco, l'intelligenza come modello di vita: il genio creativo di un indimenticato figlio della Riviera

Si spegneva nel 1988 a quasi novantacinque anni un personaggio unico nel suo genere, prudente come chi guarda il fiume d'inverno, attento come chi è circondato da vicini insidiosi, riservato ed intuitivo come un ospite sensibile, arrendevole come il ghiaccio che si scioglie, semplice come il legno grezzo, aperto come una valle.

Raccogliamo ancora di lui, Benedetto Bracco, figura di ampie prospettive, ligure a tutto tondo, figlio di una fertile Riviera di idee e di iniziative, una cascata di immagini, una serie di lineamenti che hanno fatto la storia di Sanremo e di Oneglia.

Non enigmatico e sfuggente, ma con quella capacità di giudizio che ne ha illustrato le doti e ne conserva viva la memoria. Pensare ed agire era il suo motto, inespresso, forse, ma concreto: una sottile arte di dire addio che addio non è stato. Di lui infatti non si è smarrita la lezione di vita.

Nato a Sanremo nel gennaio 1894, terminati gli studi, ottenendo la licenza alla scuola tecnica pareggiata, iniziò subito a lavorare presso la tipografia Conti e Gandolfi di Sanremo, dedicando alla attività passione, energia e slancio creativo

Appassionato di ginnastica coniugò studio, sport e lavoro in una mirabile sintesi di ingegno e virtù per più di sessant'anni, segnando le vicende della provincia di Imperia con la particolarità del suo messaggio versatile e dinamico. Divenne poi capo squadra della società ginnica "Sanremo", fondata dal professor Dante Alamanni, nel nome di "mens sana in corpore sano". In tale veste partecipò a numerosi concorsi ginnici nazionali, riportando successi notevoli sia singoli che di squadra.

Nell'aprile 1914, alla vigilia dello scoppio della Grande Guerra, si trasferì per lavoro ad Oneglia e al termine dell'immane conflitto, con un amico ginnasta savonese, Ottavio Patrone, creò la prima squadra ginnica di Oneglia. Intorno a lui si raccolsero numerosi giovani studenti, sotto la presidenza di Sebastiano Acquarone, che furono sostenuti da industriali e commercianti del posto.

Bracco vi si impegnò per gli esercizi ai grandi attrezzi nella disciplina della ginnastica atletico-artistica. La squadra onegliese partecipò a spettacoli e concorsi, divenendo protagonista a sua volta di grandi performances. Bracco si sposò nel 1921, abbandonando l'attività agonistica, dedicandosi alla preparazione dei giovani nella ginnastica e nella danza: in proposito molti a Sanremo e a Imperia lo ricordavano come provetto ballerino sino oltre gli ottant'anni.

Abbandonata la sua attività nelle "Grafiche Bracco" di Imperia, rientrò a Sanremo nel maggio del 1940, ad un mese dall'entrata dell'Italia nella seconda guerra mondiale, impiegandosi nuovamente nella tipografia Gandolfi sino al 1955. Riaprì la sua "Grafiche Bracco" a Imperia sino al 1971, dove fondò il Corriere della Riviera e l'Informatore della Riviera dei Fiori.

Nel 1959 fu insignito dell'onorificenza di Cavaliere al merito della Repubblica e in seguito gli furono concesse anche altre onorificenze in riconoscimento delle sue attività lavorative e sportive.

Socio più anziano della Società Operaia Sanremese, nel 1985 gli fu assegnato il premio San Romolo e si interesso' alle iniziative della "Famja Sanremasca", promuovendone le manifestazioni.

Si spense serenamente a 95 anni, lasciando figli tutti impegnati in importanti attività in Italia e all'estero, a testimonianza di un rilevante lascito di onestà, rettitudine e capacità.

Distintosi come figura preclara di tutta la Riviera, illustrò Sanremo ed Imperia. A quasi trent'anni dalla scomparsa rimane vivo il suo contributo alla storia delle due città.

Pierluigi Casalino

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