Politica - 19 marzo 2024, 10:57

Sanremo: aumenti dell'acqua, 'Andiamo!' attacca Rivieracqua "Sono delle vere e proprie multe"

Sul piatto, soprattutto, le bollette che sono arrivate negli ultimi giorni ad alcuni alberghi della città dei fiori. "Chiediamo un tavolo di confronto per chiarire quanto sta accadendo"

Sanremo: aumenti dell'acqua, 'Andiamo!' attacca Rivieracqua "Sono delle vere e proprie multe"

Tariffe dell’acqua in provincia di Imperia: un tema molto sentito dalla cittadinanza e che, questa mattina, è stato messo sul tavolo dalla lista ‘Andiamo!’ che sostiene alle prossime elezioni il candidato del centrodestra, Gianni Rolando.

Nei mesi scorsi, il Presidente della Provincia e dell’Ato idrico, Claudio Scajola, aveva firmato il decreto con le nuove tariffe dell’acqua nell’imperiese, ovvero quella ‘unica, che sarà retroattiva al 1° gennaio 2022.

Sul piatto, soprattutto, le bollette che sono arrivate negli ultimi giorni ad alcuni alberghi della città dei fiori. Da ‘Andiamo!’ viene chiesto un tavolo di confronto con Rivieracqua per quello che viene considerato “Un vero e proprio affronto nei nostri confronti. Siamo di fronte ad una vera e propria sanzione”.

“E’ stato deciso di aumentare le tariffe – ha detto Claudia Lollidi un bene pubblico e, questa presa di posizione non leale, per un ente che vende in regime di monopolio l’acqua, potrà colpire tutti noi. E’ una situazione intollerabile sia per le azienda che per i privati cittadini. E’ come se le aziende, una volta rifatti i conti, chiedessero ai clienti di pagare servizi fatti mesi o anni fa. E’ fondamentale garantire un’equa tariffazione dell’acqua”.

“L’acqua è un bene primario e pubblico – le fa eco Federica Cozza – e non può essere privatizzato. Noi non abbiamo la possibilità di scegliere se usare o meno l’acqua. Le famiglie si troveranno a subire determinati aumenti, per una cattiva gestione pregressa. Per noi l’acqua deve rimanere pubblica e non essere ceduta”.

“Parliamo come cittadini e imprenditori – ha detto Olmo Romeo prima ancora come imprenditori. Siamo seriamente preoccupati per come Rivieracqua sta gestendo le cose, con un atteggiamento sordo. Non dimentichiamo che l’azienda è fortemente indebitata, è stata sicuramente contraddistinta da una mala gestione, anche con arresti ed avvisi di garanzia. Quello che ci preoccupa di più è l’ingresso del privato, anche se in minoranza. Al momento Rivieracqua è una zattera dalla quale cerchiamo di togliere acqua con un secchio e ci avviciniamo ad una portaerei. Stiamo mandando a benedire il referendum per l’acqua pubblica, perderemo l’interesse del cittadino, senza dimenticare che gli investimenti saranno pagati ancora da ‘pantalone’. Siamo davvero spaventati per il possibile stillicidio delle piccole aziende, che si sono trovati di fronte bollette impossibili da rifondare. Noi, tra le tante cose, non possiamo accettare la retroattività delle tariffe. Siamo di fronte ad una situazione paradossale, nella quale gli imprenditori non sapranno quanto far pagare all’utente finale”.

Dove era la parte politica quando è stata costituita Rivieracqua? “Non è questo aumento tariffario arriva per avere bilanci appetibili per il socio privato? Sembra che ci sia stata tanta fretta ma ci devono spiegare il vero motivo”. Si può evitare il passaggio al privato? “Siamo qui per questo. La decisione deve essere presa dalla politica e non dimentichiamo che dovremmo sempre rispettare il referendum che ha detto chiaramente che tutte le parti politiche hanno chiesto che rimanesse pubblica”.

Carlo Alessi

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