Attualità - 19 marzo 2024, 13:11

Giornata Fai di Primavera a Vallebona: visite alla scoperta della meravigliosa porta degli otto luoghi (Foto e video)

In programma anche passeggiata naturalistica delle tre chiese, intrattenimento musicale, menù dedicati e street food. Navetta gratuita dalla stazione di Bordighera per raggiungere il paese

Giornata Fai di Primavera a Vallebona: visite alla scoperta della meravigliosa porta degli otto luoghi (Foto e video)

Un borgo "sospeso tra il mare e il cielo" dal clima mite e dalla terra generosa si potrà scoprire il 24 marzo dalle 10 alle 18 in occasione della XXXII Giornata Fai di Primavera. Si tratta di Vallebona, la meravigliosa porta degli otto luoghi.

'Vallis bona' è il suo nome latino e 'bona a vui' è il saluto di benvenuto del paese che ha origini almeno altomedievali. Il suo territorio è stato abitato e coltivato ininterrottamente e ha conosciuto un continuo adattamento all'evolversi della storia. Dal 1686 per circa un secolo fu sostanzialmente indipendente insieme a Bordighera e altre sette località dell'entroterra nell'ambito di una piccola repubblica sotto il protettorato della Repubblica di Genova: era la Magnifica Comunità degli Otto Luoghi, la cui memoria non è scomparsa. Gli otto paesi erano Sasso, Borghetto San Niccolò, Vallebona, Vallecrosia, San Biagio, Soldano e Camporosso.

Il mare sullo sfondo, la varietà di coltivazioni sui terrazzamenti, le zagare da cui nasce un'acqua Presidio Slow Food, mimose e ginestre che colorano di giallo e di bianco l'aria invernale, l'armocromia dei vicoli e delle piazzette fanno sì che Vallebona sia un borgo "per intenditori", orgoglioso della sua storia di indipendenza nella Magnifica Comunità degli Otto Luoghi, che vive di un'agricoltura di qualità e di un'apprezzata cucina tradizionale.

Grazie alla delegazione Fai di Imperia col gruppo Fai Giovani di Imperia domenica si potrà scoprire il centro storico di Vallebona, ricco di angoli segreti e suggestivi. "La giornata dedicata a questo borgo bene esprime il significato della festa in piazza che da sempre vogliamo creare in queste occasioni" - ha dichiarato la capo delegazione Fai di Imperia Maria Carmen Lanteri - "Abbiamo una tale varietà di esperienze da proporre ai nostri visitatori che potranno viverla partecipando con interesse, curiosità e gioia attraverso un coinvolgimento sensoriale a 360 gradi, cosa rara in questo periodo in cui sembra prevalere la realtà virtuale. Invito tutti a venirci a trovare a Vallebona. Ricordiamo che le Giornate Fai sono un'irrinunciabile occasione di raccolta fondi destinati alle attività istituzionali della fondazione. Per questa ragione a coloro che decideranno di partecipare verrà suggerito un contributo non obbligatorio a partire da 3 euro, utile a sostenere la missione di cura e tutela del patrimonio culturale italiano della fondazione. In occasione dell'evento sarà possibile sostenere la fondazione anche con l'iscrizione e il rinnovo annuale al Fai. La tessera del Fai offre la possibilità di visitare gratuitamente i quasi 1800 luoghi, enti, beni naturali e materiali, musei, edifici, negozi e botteghe che in Italia aderiscono alla convenzione Fai per me".

Le visite, in italiano e francese, saranno a cura degli Apprendisti Ciceroni del Liceo Aprosio di Ventimiglia"Dopo essere passati dai banchi di accoglienza, studenti del Liceo classico Aprosio di Ventimiglia, volontari Fai e Apprendisti Ciceroni guidati dalla professoressa Gabriella Moraglia, condurranno i visitatori alla scoperta del borgo" - ha svelato Deanna Mangatia, responsabile scuola della delegazione Fai di Imperia - "Tra i beni che si potranno visitare domenica prossima vi sono la Piazza dei Quattro Elementi (fuoco, acqua, aria, terra) che ricorda che dagli equilibri degli elementi dipende la vita; la moderna Loggia dell'Aria; la Parrocchiale di San Lorenzo con l'altissimo campanile, un architrave del 1459, alcuni affreschi e un pregevole organo Agati; l'Oratorio della Natività di Maria Santissima con un altro organo Agati, piccoli crocifissi lignei del '400, una serie di insegne sacre da processione e una ancona cinquecentesca contenente tre statue lignee scolpite e dipinte (Madonna in trono con bambino, San Lorenzo e san Giovanni Battista) recentemente restaurate; l'apertura della base del campanile con i vecchi motori, simbolo della misura del tempo e delle cose e il laboratorio del produttore locale di acqua di fiori di arancio amaro, Presidio Slow Food".

In programma, oltre a una passeggiata nel centro storico durante la quale verranno raccontati i cambiamenti occorsi negli ultimi sessant'anni (dai muli alle Api Piaggio), vi sarà anche una passeggiata naturalistica che toccherà tre chiese campestri. Un itinerario ad anello di 6 km, che durerà di circa tre ore, condurrà i visitatori alla scoperta di un territorio plasmato dall'uomo per valorizzare un'attività, quella agricola volta alla floricoltura. Una floricoltura caratterizzata da terrazzamenti sorretti da muretti a secco e coltivazioni di olivo e di fronde recise che nel periodo primaverile fanno bella mostra di sé con le spumeggianti fioriture delle ginestre e mimose, arricchite dal profumo degli eucaliptus e dagli agrumi, che in questa valle assolata e riparata dal freddo hanno trovato un felice habitat. Sviluppo iniziale della floricoltura e della viticultura nella seconda metà del diciannovesimo secolo. Nel dopoguerra si ha un incremento delle attività agricole legate alla olivicoltura e floricoltura che si basa soprattutto sulla coltivazione di ginestre e mimose. Attualmente oltre le fronde recise, viene curata la coltivazione degli aranci amari, dai loro fiori per distillazione si estrae l'olio essenziale di Neroli. Tra un appezzamento e l'altro fanno bella mostra di sé piante di arancio amaro, che in passato per l'economia della zona è risultato essere una vera risorsa. La coltivazione di questo agrume è stata eroicamente reimpiantata, circa una ventina di anni fa dalla famiglia Guglielmi. Un giovane erede, Pietro, ha deciso di riaprire la storica distilleria riproponendo sul mercato la deliziosa acqua di fiori di arancio amaro (presidio Slow Food) e l'olio essenziale di Neroli, preziosissimo nella cosmesi. Lungo l'itinerario si incontreranno piccole chiese campestri (Chiesetta campestre della Madonna del Carmine, Chiesetta campestre di San Bernardo e Chiesetta campestre di San Sebastiano) e nell'ultimo tratto dal Sentiero Liguria belle prospettive sul borgo di Vallebona. Sono previste due partenze: alle 10 e alle 14. Per partecipare è necessaria la prenotazione al 3911042608 o scrivendo via email a imperia@delegazionefai.fondoambiente.it.

Visite, musica, prodotti locali e tradizioni animeranno il borgo. "Vallebona e la sua comunità sanno da sempre accogliere e mostrare la bellezza in tutte le sue forme" - ha detto il sindaco di Vallebona Roberta Guglielmi, che, durante la presentazione dell'evento, avvenuta questa mattina all'interno dell'Oratorio della Natività di Maria alla presenza di autorità civili, militari e religiose, era accompagnata dall'assessore Alessandro Lantero e dai consiglieri comunali Arianna Guglielmi e Dario Grassano  - "Si potranno scoprire tante chicche. Vi saranno diversi punti del borgo in cui potersi rifocillarsi. I ristoranti accoglieranno i visitatori con menù dedicati e ci sarà lo street food. Inoltre, alle 17, vi sarà un intrattenimento musicale a cura di 'Mh Band', che suona pop internazionale con un'impronta delicata, ironica e molto ligure. Per le auto ci sono un paio di parcheggi gratuiti all'ingresso del paese ma poter raggiungere Vallebona verrà messa a disposizione una navetta gratuita dalla stazione di Bordighera. Vallebona può essere facilmente raggiunta anche in bicicletta oppure salendo a piedi da Bordighera o da Borghetto San Nicolò".

Le Giornate FAI di Primavera si confermano nella loro trentaduesima edizione uno degli eventi più importanti e significativi per conoscere il patrimonio culturale e paesaggistico italiano. Un’esclusiva opportunità di scoprire un’Italia meno nota, di luoghi solitamente inaccessibili, dalle grandi città ai borghi, da veri e propri monumenti a luoghi curiosi e inediti, che tuttavia ugualmente raccontano la cultura millenaria, ricchissima e multiforme del nostro Paese. Un modo per contribuire alla tutela e alla valorizzazione di questo patrimonio, che va innanzitutto conosciuto, frequentato, e prima ancora, raccontato. È questa la missione del FAI: "curare il patrimonio raccontandolo" a cominciare dai suoi 72 beni aperti al pubblico durante l’anno, ma ampliando e arricchendo questo racconto proprio in occasione delle Giornate FAI di Primavera, quando 750 luoghi saranno aperti in tutta Italia grazie a migliaia di delegati e volontari del FAI e agli Apprendisti Ciceroni, giovani studenti appositamente formati per raccontare le meraviglie del loro territorio. Le Giornate del FAI offrono un racconto unico e originale dei beni culturali italiani, che risiede nella loro storia intrecciata con la natura, nei monumenti e nei paesaggi, nel patrimonio materiale e immateriale, e nelle tante storie che questi possono raccontare, che insegnano, ispirano e talvolta anche commuovono. Un racconto corale e concreto che si fonda sulla partecipazione di centinaia di istituzioni, associazioni, enti pubblici e privati che in numero sempre maggiore vi collaborano grazie a una vasta e capillare rete territoriale con un unico obiettivo: conoscere e riconoscere il valore del patrimonio italiano per tutelarlo con il contributo di tutti, perché appartiene a tutti.

Elisa Colli

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