Eventi - 09 febbraio 2024, 17:10

La Sad porta il punk all'Ariston: "Il nostro messaggio è positivo, siamo in pace con noi stessi"

Il collettivo è in gara con il brano 'Autodistruttivo'. Questa sera canteranno con Rettore

La Sad porta il punk all'Ariston: "Il nostro messaggio è positivo, siamo in pace con noi stessi"

Si chiamano Theø, Plant e Fiks e insieme formano il collettivo La Sad. Colorati, travolgenti e dall’attitudine punk in chiave moderna, sono in gara al settantaquattresimo Festival di Sanremo con il brano ‘Autodistruttivo’.

Stiamo lavorando sodo da tre anni, abbiamo fatto il primo live all’Alcatraz e c’erano tremila persone, non ci sembrava vero. Stiamo capendo che la gente non si ferma più alle apparenze ma guarda anche al messaggio che vogliamo dare” spiegano durante la conferenza stampa alla sala Lucio Dalla. 

Il nostro logo è un cuore in frantumi che si unisce con il nostro nome, La Sad: lo abbiamo scelto perché le cose vanno molto meglio per noi da quando ci siamo incontrati: era un periodo disastroso per noi, ma insieme abbiamo trovato la nostra vera essenza e siamo diventati questo che oggi vedete”. 

Tra le loro fonti di ispirazione “ci sono sicuramente i Blink 182 e il pop punk californiano, ma anche la trap. Nella nostra musica fondiamo tutto quello che ascoltiamo. Qualcuno dice che possiamo somigliare ai Finley, ma ci sentiamo molto diversi sia a livello di tematica, sia come immaginario”. 

Salire sul palco dell’Ariston è una grande emozione anche per loro: “Mentre ci esibiamo mi sembra di essere sotto una schiacciasassi, ma più passa il tempo e più prendiamo confidenza”. Questa sera duetteranno con Rettore su un brano iconico: ‘Lamette’. “Nessuno meglio di lei poteva stare con noi su quel palco; la canzone che portiamo fa da supporto al testo di ‘Autodistruttivo’”.

Il loro messaggio è positivo, nonostante le apparenze: “Amiamo l’arte libera, a patto che non si perda il rispetto per le altre persone. È vero che alcuni artisti veicolano messaggi non sempre positivi nelle loro canzoni, ma riteniamo che stia poi ai gusti e all’intelligenza di ognuno di recepire i messaggi. Noi siamo in pace con noi stessi, siamo convinti di quello che facciamo”. 

Chiara Orsetti

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