Eventi - 08 febbraio 2024, 16:55

Sanremo 2024, Fiorella Mannoia: “Con Mariposa canto l’orgoglio di essere donna”

Dopo la vittoria sfiorata con ‘Che sia benedetta’, l’artista romana torna sul palco dell’Ariston con un brano omaggio alle donne combattenti e si prepara a giocare con Francesco Gabbani durante la serata cover

Sanremo 2024, Fiorella Mannoia: “Con Mariposa canto l’orgoglio di essere donna”

Sono passati sette anni da quando Fiorella Mannoia, sul palco dell’Ariston, cantava ‘che sia benedetta, per quanto assurda e complessa ci sembri la vita è perfetta’ brano che la portò a sfiorare la vittoria, andata poi a Francesco Gabbani.

Oggi Fiorella torna con Mariposa, un brano che ha preso le mosse da quanto accaduto nel 1960. “Il 25 novembre si ricorda la giornata internazionale contro la violenza sulle donne, questo perché il 25 novembre 1960 le sorelle Mirabal, dette Mariposas, furono trucidate dalla dittatura di Trujillo. Da allora ricordiamole sorelle Mirabal con la giornata mondiale. La canzone parte da li. Ero con Carlo [Di Francesco n.d.r.] e stavamo guardando la serie ‘L’urlo delle farfalle’ che racconta la storia delle sorelle. Carlo ha iniziato a scrivere alcune frasi ed è partita l’idea della canzone. L’unico riferimento a loro è la farfalla che imbraccia il fucile ma è anche un riferimento a tutte le donne che hanno combattuto, anche storicamente. È un manifesto femminile, ogni parola ha un significato, così canto l’orgoglio di essere donna”.

“Un artista è il rischio che si prende, che corre - ha proseguito Mannoia - quando ho partecipato nel 2017 in tanti mi hanno chiesto perché stessi scegliendo di partecipare. Sono. Contenta di averlo fatto in quella circostanza, ho anche sfiorato il podio”.

La vittoria, quell’anno, è andata poi a Gabbani che salirà sul palco con Fiorella per la serata duetti:  “Quando si è inginocchiato, l’ho trovato elegante, con un gesto sincero. Ci hanno sempre visto come rivali ma non è vero e domani sera sfateremo questa cosa. Insieme canteremo e ci divertiremo”.

“Le passioni vanno perseguite. Noi, rispetto ai giovani d’oggi, siamo stati più fortunati, abbiamo avuto possibilità e tempo di cresce. C’era una seconda, una terza possibilità. Oggi è diventato tutto più complicato. Quando ho partecipato al Festival con ‘Caffè nero bollente’ avevo ventisette anni, oggi nemmeno ti fanno andare ai talent. Ma un consiglio che mi sento di dare è crescete, leggete, solo così riuscirete a evolvervi”.

Una vita normale, come sottolinea la stessa cantante divisa trai palchi, le serate sul divano a guardare film e serie tv, e qualche partita a burraco, in cui l’impegno verso l’uguaglianza di genere e contro la violenza sulle donne è sempre in prima linea: “Noi donne abbiamo la consapevolezza della nostra emancipazione. Dobbiamo lavorare insieme, uomini e donne, per scardinare gli stereotipi. Tutti e due siamo vittime. Serve insegnare il rispetto degli altri”.

Isabella Rizzitano

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