In questa edizione del Festival di Sanremo la salute mentale è al centro delle canzoni di molti artisti: fra questi spicca Guido Luigi Senia, in arte Il Tre, che nel suo brano in gara ‘Fragili’ vuole sottolineare quanto sia importante chiedere aiuto senza timori. “Essere fragili e avere tormenti interiori è normale, siamo esseri umani. Quando ho scoperto di avere il dono della scrittura mi sono buttato su quello, perché mi faceva sentire a mio agio con i miei demoni. Dobbiamo conoscerli e imparare a conviverci, sconfiggerli spesso è impossibile”. Da questa convinzione arriva anche il suo nome: tre sono le persone su cui ha potuto fare affidamento, ovvero se stesso e i suoi genitori. “So di aver dato tanti pensieri a mia madre e a mio padre. Quando ho esternato la mia passione per la musica è scoppiato un casino a casa, ma poi sono stati bravi a capirmi e sono riusciti a darmi lo spazio di cui avevo bisogno”.
“Spesso chiedere aiuto è motivo di vergogna. Sono andato dalla psicologa della mia scuola quando avevo quattordici anni, e ricordo che quando mi veniva a chiamare in classe i miei compagni mi guardavano in modo strano. Il mio obiettivo qui a Sanremo è proprio sensibilizzare su questo tema: ci si può confidare con un professionista del settore come si fa con un amico o un genitore”.
Per sentirsi ancora più vicino ai fan, Il Tre ha pensato di creare un filo diretto con loro attraverso un numero di telefono dedicato: “Quando torno in hotel e ho un momento libero colgo l’occasione per scambiare e leggere messaggi e fare qualche chiamata e videochiamata con loro. Non riesco a rispondere a tutti perché sono tantissimi, ma sapere che ci sono, mi seguono e sentire la loro vicinanza di aiuta moltissimo, anzi, credo serva più a me che a loro”.
“I social sono fondamentali ormai, ma hanno tantissimi pro e contro: mi hanno anche augurato la morte e anche ai miei genitori. Pensavo di essere io il problema, poi ho capito che le persone se vogliono possono e sanno essere cattive: per fortuna ho trovato la mia strada seguendo il mio obiettivo di scrivere. Per questo consiglio a tutti di trovare una loro passione e di seguirla, per non lasciarsi sopraffare”.
Durante la serata cover, Il Tre duetterà con Fabrizio Moro: “Con Fabrizio è nata una bella stima reciproca. Sono anche andato a casa sua a pranzo e siamo entrati subito in sintonia, è un grande artista. Sono l’ultima ruota del carro ed entrare a casa sua mi sembrava impossibile, lui era gentilissimo e io avevo paura anche a calpestare il pavimento. Sono molto soddisfatto e consiglio di non perdere il duetto perché sarà un grande spettacolo”.
Nella sua canzone in gara si fa riferimento a una ragazza che oggi non è più al fianco dell’artista: “Non ci siamo sentiti, ma spero comunque che l’abbia ascoltata e che le sia piaciuta”.
Il cantante ha scelto di dedicare uno spazio fisico in queste giornate sanremesi: si chiama il 'Civico Il Tre' e al suo interno si svolgono incontri e attività dedicati al tema della salute mentale e delle fragilità, organizzati in collaborazione con il Progetto Itaca, una fondazione attiva in tutta Italia per sostenere programmi di informazione, prevenzione, supporto e riabilitazione rivolti a persone affette da disturbi della Salute Mentale e alle loro famiglie.