Alessandro Piana, Assessore all'agricoltura, si è espresso sulla ‘protesta dei trattori’ che convergerà a Sanremo proprio in questi giorni, in concomitanza con il Festival della Canzone Italiana.
“Sanremo è sempre stato terreno di contestazione per la ribalta internazionale che offre e quest’anno non sembra da meno con l’annunciata delegazione di protesta degli agricoltori in arrivo per il Festival - spiega l'Assessore Alessandro Piana -. È ampiamente condivisibile il messaggio di importanza del settore primario come sinonimo di sicurezza e sovranità alimentare, di presidio del territorio, oltre alla necessità di una remuneratività adeguata del prodotto. Siamo infatti in costante contatto a livello regionale con le associazioni di categoria nei periodici tavoli verdi e con gli assessori all’Agricoltura di tutte le regioni italiane sui problemi che affrontiamo e rivendichiamo nelle Commissioni Politiche Agricole e Roma. Crediamo che al Festival ci sarà anche, ancor di più degli anni scorsi, l’attenzione positiva, ad esempio con le ribalte dedicate ai fiori sul palco dell’Ariston e ai prodotti agroalimentari negli eventi collaterali, proprio per sottolineare il grande lavoro svolto dai nostri produttori. Non sta a me sindacare sulla protesta, ma sicuramente come Istituzioni continueremo a lavorare nelle sedi opportune sempre con la massima serietà di confronto insieme alle rappresentanze del territorio. Tra l’altro spesso ottenendo dei risultati positivi o di inversione di rotta. La riforma della PAC ci porta maggiori fondi, non una diminuzione. Tante le possibilità, tra l’altro modulabili rispetto agli scorsi anni, con il nuovo Complemento di Sviluppo rurale sino al 2027, un pacchetto di risorse da 207 milioni di euro complessivi. Sarà possibile infatti predisporre bandi specifici per particolari settori, aree o temi, rispondendo così puntualmente ai bisogni delle nostre aziende, in più cresce anche il sostegno agli investimenti produttivi delle imprese, con una percentuale di contributo che passa dal 40% al 65%, ulteriormente elevabile. Riscrivere il futuro della nostra agricoltura è possibile se lo facciamo tutti insieme, mettendo a sistema le forze nelle sedi istituzionali. Ringrazio per questo le associazioni di categoria e i singoli produttori che tanta parte hanno nel garantire una chiara rappresentatività delle esigenze dei nostri agricoltori”.