Al Direttore - 16 gennaio 2024, 22:36

Sanremo: limitazione delle salme alla camera mortuaria, il pensiero di una nostra lettrice

Sanremo: limitazione delle salme alla camera mortuaria, il pensiero di una nostra lettrice

Una nostra lettrice, Isabella Podda, ci ha scritto in relazione al nostro articolo sulla limitazione degli ingressi delle salme in camera mortuaria a Sanremo:

“Le confesso che sono senza parole per quello che ho letto, e ringrazio Lei e il Suo Giornale per averlo portato alla luce. Come ho già avuto modo di precisare in passato, pur abitando oggi fuori dal territorio nazionale ho vissuto per oltre cinquant'anni nella nostra provincia e mi sono occupata di sociale per più di trenta, e devo riconoscere che non avevo mai sentito neanche solo parlare di una ignominia come questa. Da sempre (mi spiace che l'Assessore competente, che tra l'altro é anche un Medico, dott. Gratarola, se ne accorga solo oggi) veniva concesso ai defunti del comprensorio di Sanremo, che per ovvie ed evidenti ragioni non possono rimanere nelle proprie abitazioni (e anche un bambino capirebbe il perché), di ‘riposare’, in attesa delle cerimonie funebri, nelle camere mortuarie attigue al complesso dell'Ospedale ‘Borea’. Oggi (e viene da chiedersi perché solo oggi nel 2024...) ci si accorge che esiste un Decreto del Presidente della Repubblica datato 1990 che non consentirebbe l'utilizzo di queste camere mortuarie e che competerebbe dunque al Comune di Sanremo di reperire un altro locale adatto a svolgere la funzione sin qui svolta dalle camere mortuarie stesse. Ora mi spiace dire all'Assessore regionale che ho fatto molte ricerche e molte telefonate, in molte Regioni d'Italia, e che nessuno, perlomeno di quelli che ho potuto consultare, si permette di prendere disposizioni simili a quelle che lui ha adottato, e sotto il pretesto burocratico che lui ha addotto".

"Mi spiace anche constatare che il Sindaco non abbia detto nulla su questa vicenda, cosa che mi induce a pensare (mi smentirà se non é così) che anche lui si trovi d'accordo. Indipendentemente dalla religione che una persona professa, seppellire un defunto senza ‘commiato’, come si riferisce nell'articolo, cioè senza benedizione per quanto riguarda la nostra religione cattolica, é un atto barbaro, indegno e (mi si permetterà di dirlo senza mezzi termini) un peccato mortale agli occhi di Dio e della società. Come ebbe a dire molti anni fa il Papa Benedetto XVI, di venerata memoria, una Società che non ha rispetto per i defunti non può dirsi una società civile: ora con questa decisione assurda e ripugnante la Regione Liguria, e il Comune di Sanremo apparentemente, dimostrano di non avere nessun rispetto per i defunti, e di rischiare quindi di scivolare nell'inciviltà più totale, tanto più che leggo in questo articolo che i defunti in questione vengono ‘parcheggiati’, come fossero pacchi postali, in un deposito del Cimitero Armea non accessibile al pubblico. Mi sembra che prima ancora che per quelli che restano (e ricordo che il dolore di una famiglia che perde un proprio caro merita sempre rispetto) bisogna avere rispetto per il defunto che era ed é una persona e malgrado l'evento fisiologico della morte non perde la dignità che si deve ad una persona, ed é impensabile e deplorevole che sotto un pretesto burocratico senza senso, che tra parentesi non sta in piedi, si debba impedire un ‘commiato’ degno di questo nome e aggiungere quindi dolore al dolore delle famiglie. Voglio pensare che il vice sindaco, per come la conobbi all'epoca, non sia al corrente di questa situazione gravissima, e quindi approfitto per lanciarle un appello, anche a nome di molti amici che abitano in Provincia e che mi hanno chiesto di farlo, affinché possa intervenire presso chi di dovere per mettere fine subito a questa barbarie che oltre ad essere disumana ed indegna aggiunge dolore e sgomento al dolore di chi perde un proprio caro. Spero dunque di cuore che il necessario venga fatto senza indugio”.

Carlo Alessi

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