Netto passo avanti sul piano della sicurezza per il Palafiori, la struttura di corso Garibaldi che ospita centinaia di posti auto, oltre a incontri ed eventi nelle sue sale superiori. Fino a poco tempo fa, infatti, lo stabile era sorvegliato 24 ore su 24 dalla vigilanza, mentre le 30 telecamere presenti erano analogiche e senza registrazione. Un sistema non certo all’altezza degli investimenti che negli ultimi anni il Comune di Sanremo ha portato avanti rendendo la Città dei Fiori una delle più videosorvegliate d’Italia.
“Qualche mese fa ho parlato con il sindaco - spiega a SanremoNews Alessandro Il Grande, presidente del consiglio comunale di Sanremo - al Palafiori avevamo 30 telecamere analogiche che non registravano, ritenevo fosse importante che un grande parcheggio comunale potesse essere portato allo stesso livello del sistema di videosorveglianza comunale”.
Nei giorni scorsi sono quindi partiti i lavori: al Palafiori, sia sul perimetro sia all’interno, saranno installate 60 telecamere integrate con il sistema di videosorveglianza cittadino. “Così andiamo a completare un servizio capillare per la città e per il Palafiori - aggiunge Il Grande - con risorse che faranno in modo di avere le immagini per ricostruire in caso di episodi di interesse per le forze dell’ordine. Con questa operazione vogliamo terminare anni di investimenti nel campo della sicurezza”.
In totale la spesa ammonta a circa 60 mila euro che comprendono anche le telecamere recentemente installate anche in altri angoli della città.
“Il Comune, inoltre, ha messo a punto un regolamento di videosorveglianza condivisa per fare in modo che anche i privati possano mettere a disposizione le proprie telecamere per le forze dell’ordine” conclude Il Grande.
Il tema della videosorveglianza a Sanremo resta sempre caldo, anche in relazione ai tanti abbandoni di rifiuti. Se da un lato gli occhi elettronici delle telecamere sono stati sempre cruciali per ricostruire reati o incidenti stradali, dall’altro sembra ancora difficile poterli utilizzare per stanare i ‘furbetti’ che ancora si ostinano ad abbandonare rifiuti in città. Ci sono le cosiddette ‘fototrappole’, ma possono essere utilizzate solo per un breve lasso di tempo e solo in zone extraurbane dove si sono verificati episodi di abbandono seriali. Sarebbe buona cosa poterle installare anche nei centri di raccolta rifiuti ma, a quanto pare, la legge non ne consente l’installazione per questioni di privacy.