Sport - 02 gennaio 2024, 13:24

Calcio. Dieci anni alla guida dell’Ospedaletti, tempo di bilanci per il presidente Barbagallo: “Prima si formano le persone, poi i calciatori”

“Nel nostro mondo se un ragazzo ha il giusto mix di talento e motivazione, diventerà un calciatore, sia che giochi per un oratorio, sia che giochi per la strada”

Luca Barbagallo, presidente dell'Ospedaletti

Luca Barbagallo, presidente dell'Ospedaletti

La fine del 2023 sancisce anche il decennale di Luca Barbagallo alla guida dell’Ospedaletti, prima nel direttivo e poi, dal 2017, con il ruolo di presidente. Dal 2013 la società orange è arrivata a traguardi sportivi mai raggiunti prima tra lo sviluppo della prima squadra, arrivata a disputare il campionato di Eccellenza per la prima volta, e la crescita del settore giovanile. Punto, quest’ultimo, sempre al centro delle linee guida del sodalizio sin dal principio dell’avventura alla guida dell’Ospedaletti nel 2013.

Auguri di un felicissimo 2024 - così esordisce il presidente Luca Barbagallo - mi accingo a concludere il mio decimo anno da quando, all’inizio del 2013, due amici, Fulvio e Roberto che ringrazierò per sempre per questo motivo, mi accolsero nel direttivo di quel sodalizio che sarebbe diventato la società Asd Ospedaletti Calcio. In tutti questi anni ho avuto il piacere di incontrare e frequentare moltissime persone, e anche pochissime che ho il piacere di non dovere più frequentare e spero di non incontrare più, tutte accomunate da una uguale passione per questo meraviglioso sport. Dopo tutti questi anni è necessario un bilancio, e allora cominciamo dalle vittorie che, a tutti i livelli, abbiamo raggiunto insieme”.

Non parlo dei risultati sul campo che comunque hanno visto il nostro sodalizio crescere fino a portare la prima squadra in Eccellenza, risultato mai raggiunto prima - prosegue Barbagallo - e i nostri giovani crescere e affermarsi in ogni annata partecipando la maggior parte delle volte ai campionati regionali fino alla vittoria dell’anno scorso dell’annata 2008 del campionato regionale, risultato che mancava a una squadra della provincia di Imperia da parecchi anni. Parlo delle vittorie che tutti insieme abbiamo ottenuto facendo crescere dei giovani con tanto entusiasmo, qualcuno è approdato nei settori giovanili di squadre professionistiche italiane e straniere e sta facendo molto bene, puntando soprattutto sulla valorizzazione delle persone prima dell’affermazione sportiva. Qui sta il valore aggiunto che da dieci anni l’Ospedaletti porta orgogliosamente a favore di chi ci sceglie per crescere: prima si formano le persone e poi i calciatori. Voglio essere chiaro su questo aspetto: siamo lontani da promesse effimere e miracolose modalità di creazione di professionisti. Nel nostro mondo se un ragazzo ha il giusto mix di talento e motivazione, diventerà un calciatore, sia che giochi per un oratorio, sia che giochi per la strada, senza mai la necessità di dovere affidarsi a guru, peraltro auto-nominati, o a società che propongono e promettono chissà quali collegamenti con procuratori super blasonati o, ancora, metodologie come provini super pubblicizzati che un mio caro amico paragona alla vendita delle pentole sugli autobus. Chi sceglie l’Ospedaletti lo fa perché i valori sono più importanti dei risultati e delle esaltazioni personali. L’approccio allo sport come collante sociale e di aggregazione tra i ragazzi deve rimanere la guida per i nostri tecnici, i nostri collaboratori e per tutte le famiglie che abbracciano tali ideali”.

Nel bilancio ci sono anche gli errori e, sicuramente, il sottoscritto ne ha fatti tanti, ma con un paio di attenuanti - conclude il presidente Barbagallo - nel provare a fare del proprio meglio si può sbagliare, ma soprattutto ho sempre cercato di non fare due volte lo stesso errore. Ho da ringraziare tante persone che in questi dieci anni ho incontrato, compresi quelli pochissimi che non voglio più incontrare, ma sicuramente dimenticherei qualcuno e non voglio farlo. Per cui auspico che il mio “grazie” venga ricevuto da chi ha vissuto con noi un pezzo di questo decennio. Ho da ringraziare soprattutto chi ha scelto e continua a scegliere l’Ospedaletti Calcio: mi auguro ne siate orgogliosi come lo sono io. La nostra società è sempre in pista e, per quanto mi riguarda, continuerà a esserlo anche nei prossimi anni, sempre con le stesse prerogative di base per qualunque età e per qualunque categoria, dai Piccoli Calci agli adulti che oggi militano in Prima Categoria. Prima le persone e poi i calciatori. C’è più gusto a essere orange”.

C.S.

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