Un’opera esposta alla biennale di Venezia ad Ospedaletti. Per un solo giorno sarà presentata alla ‘Piccola’, l’ex scalo merci della vecchia stazione di Ospedaletti, ora trasformato in edificio multi funzionale.
Giovedì, per tutto il giorno dalle 9.30 alle 18.30, una mostra dai lati curiosi, organizzata da Andrea Bonfà, sanremese 25 anni, laureato in Scienze internazionali e diplomatiche, figlio unico di Riccardo Bonfà, nato a Sanremo nel 1967, detto anche il pittore della luce e scomparso nel 2020.
“A quasi tre anni dal decesso, ho voluto dedicare a mio padre – dice Andrea – una seconda rassegna delle sue opere più belle. Si tratta di venti tele, per lo più raffiguranti paesaggi marini, altre sono ritratti: tra essi la bambina con le ortensie. Questo quadro, denominato Primavera, venne esposto anche alla biennale di Venezia, dopo che l’attività artistica di mio padre era stata certificata anche da Vittorio Sgarbi”.
Riccardo Bonfà nella vita faceva l’autista delle corriere di linea. Era ligio al suo lavoro. Ma in lui prevaleva sempre una vena artistica, innata che lo aveva portato a produrre fin dall’adolescenza, per affinarsi in età matura, con il maestro Cosentino di Taggia e nell’accademia di Bordighera.
Il risultato era stata una pittura matura, dal tratto distintivo particolare, certificato da Vittorio Sgarbi: “Il pittore ligure possiede la genialità di un estro creativo che gli consente di realizzare senza apparente difficoltà e fatica, con la massima naturalezza le sue opere così importanti da essere destinate a farci riscoprire i valori dell’arte”. Un’arte che si esprime con figure sempre immerse nella luce, quasi disegnate dalla luce stessa.
Tra padre e figlio si era stabilita da tempo una simbiosi artistica. “Francamente provai anch’io a fare qualche tela. Ma non avevo ereditato da papà quell’estro che in lui era emerso perfino da bambino – ricorda Andrea – le mie opere, poche, furono un fallimento mi ritrovai meglio accanto a papà nel realizzare paesaggi o edifici in miniatura, usando materiali sintetici, cartone, colle, sassolini. Io e papà insieme cominciammo a realizzare un plastico che riproduce con assoluta fedeltà ed accuratezza il paese di Montelungo, in Toscana, da cui veniva la nonna paterna e che tutt’ora costituisce il ‘buen retiro’ della famiglia. Ora questo lavoro, completato da me dopo la morte di papà è esposto nella hall del locale albergo”
Anche ad Ospedaletti ci saranno in un angolo ‘bonsai’ di edifici realizzati da Andrea: uno stadio, una chiesa.