Eventi - 14 dicembre 2023, 20:11

Guerra Israele-Hamas, a Ventimiglia un incontro sulla situazione umanitaria in Palestina (Foto e video)

Organizzato da Anpi di Ventimiglia, Arci provinciale, Attac provinciale e XXV Aprile intemelia

Guerra Israele-Hamas, a Ventimiglia un incontro sulla situazione umanitaria in Palestina (Foto e video)

Un incontro per discutere della disastrosa e intollerabile situazione umana, sanitaria, economica e sociale in Palestina si è svolto nel pomeriggio odierno nel salone del Centro Polivalente a Sant'Agostino a Ventimiglia. E' stato organizzato dalle associazioni Anpi di Ventimiglia, Arci provinciale, Attac provinciale e XXV Aprile intemelia. 

 

Per l'occasione sono intervenuti Valerio Romano, portuale imperiese, volontario attivista umanitario di ritorno dalla Cisgiordania, Kaled Rawash, palestinese italiano, medico e presidente provinciale dell’Arci, Francesco Buono, cooperante ventimigliese in collegamento video dalla Palestina e si sono susseguiti report, foto, filmati e testimonianze. Ha introdotto e coordinato l'evento Giuseppe Famà dell’associazione culturale intemelia XXV Aprile.

"Al di là delle motivazioni addotte, la drammatica situazione provocata in Palestina dal governo israeliano con gli indiscriminati bombardamenti di case, scuole e ospedali, l’uccisione di oltre 18mila persone di cui oltre il 70% donne, anziani, ragazzi e bambini, le centinaia di migliaia di profughi costretti a fuggire senza meta, con intere città e villaggi senza luce, acqua e gas e quasi totalmente privi di risorse alimentari, non può non interrogare la coscienza democratica e la sensibilità umana e solidale di ognuno di noi" - dice Giuseppe Famà dell’associazione culturale intemelia XXV Aprile - "Per l’ONU (Organizzazione delle Nazioni Unite) e l’OMS (Organizzazione mondiale della Sanità) la situazione in Palestina è 'disastrosa' e Gaza è 'un inferno in terra e si muore anche di fame'".

"E' aumentata la violenza" - racconta il ventimigliese Francesco 'Frank' Buono in collegamento video - "Vi è il timore di un'ulteriore colonizzazione e di una nuova estensione del territorio palestinese. Milioni di persone hanno perso la casa e verranno ristrette in una zona più piccola".

"Stiamo vivendo un momento molto difficile. Ho tantissimi amici a casa, alcuni stanno morendo, se non muoiono loro muoiono i loro familiari. Questa non è una guerra è un massacro di massa, un genocidio. Sono quasi 20mila i morti, soprattutto bambini e anziani" - dice Kaled Rawash, palestinese italiano, medico e presidente provinciale dell’Arci - "In questo conflitto vengono a mancare acqua, cibo, gas, elettricità, collegamenti telefonici e internet. La gente muore di fame. Tutto avviene nell'assoluta indifferenza della comunità internazionale. Nell'Occidente non ci sono i valori di cui si parla: è completamente indifferente alla morte di bambini innocenti. E’, peraltro, inconcepibile come in tale contesto, nonostante le tantissime manifestazioni popolari in tutto il mondo per la pace e le analoghe richieste di decine di Stati, non si sia levato ancora dall’Unione europea il 'grido' corale dell’'immediato cessate il fuoco'. E’ evidente che l’indifferenza al dramma del popolo palestinese non potrà essere assolta dalla nostra propria coscienza, né dalle future generazioni, né dalla storia".

Elisa Colli

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