No allo smembramento dell'Istituto Comprensivo Arma. È quanto richiesto da numerosi insegnanti della scuola Pastonchi di Arma di Taggia che oggi aderiscono allo sciopero nazionale del 17 novembre.
Da mesi in ambito locale si parla di quella che si prospetta come un piccola rivoluzione. L'Istituto Comprensivo di Arma sembra destinato a sparire in un'ottica di revisione della geografia scolastica (sulla falsariga di quanto vissuto anni fa con la scomparsa del tribunale di Sanremo ndr), per ottimizzare la gestione.
L'ente con sede ad Arma di Taggia è nato nel 2007, oggi, gestisce: due scuole dell'infanzia (asilo), due scuole primarie (elementari) e una scuola secondaria di primo grado (medie), non solo nel territorio armese ma anche a Castellaro. In futuro, se la riforma nazionale verrà portata a termine, la dirigenza dei plessi verrà inglobata dall'Istituto Comprensivo di Riva Ligure (Riva - Santo Stefano).
"Sarebbe una grave perdita culturale per una cittadina come Arma, che manterrebbe sì la scuola come edificio fisico ma non più la centralità, non essendo più sede di Presidenza. - spiegano le insegnanti che oggi hanno aderito allo sciopero nazionale - I disagi non riguarderebbero solo i docenti, ma l’intera comunità. Si pensi, ad esempio, alle famiglie con più figli che dovrebbero rapportarsi con personale di due istituti diversi".
"Se accorpati con Taggia diventeremmo un istituto di difficile gestione, con circa 1400 alunni e si perderebbero diversi posti di lavoro almeno 6 (personale ATA) - commentano gli insegnanti della Pastonchi - Smembrare il nostro istituto, accorpando la scuola dell’infanzia con Taggia e primaria e secondaria con Riva, comporterebbe la mancata progettazione verticale che ha permesso negli anni di costruire un curriculum verticale efficace e la continuità nell’insegnamento. Noi rischiamo di perdere 4 unità di personale ATA. Potrebbero esserci anche gravi disagi per le famiglie che hanno figli portatori di handicap.
"Questa seconda possibilità non rispetta il concetto di istituto comprensivo che per definizione deve riunire in una stessa organizzazione scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado, vicine fra loro come collocazione nel territorio. La gestione di grandi istituti scolastici con poco personale comporta il rischio di non riuscire a garantire tutti i progetti pomeridiani e le attività extra scolastiche che da sempre ci caratterizzano. - concludono - Confidiamo nel sostegno e nella collaborazione di tutta la cittadinanza e speriamo che ci sia massima diffusione nella condivisione di queste preoccupazioni".
Al momento non è ancora noto quando scatterà questa 'rivoluzione' ma sicuramente non prima del prossimo anno e comunque entro il prossimo triennio. Il provvedimento nazionale è stato già impugnato in Campania, rallentando l'intero iter. Entro il 30 novembre, la Liguria, come le altre regioni, in autonomia, sarà chiamata ad indicare gli estremi del ridimensionamento della rete scolastica. Oltre al caso di Arma di Taggia, in provincia di Imperia saranno tre gli istituti comprensivi coinvolti. Il ridimensionamento riguarderà anche Sanremo e Imperia dove le rispettive amministrazioni comunali hanno già preso atto dei cambiamenti all'orizzonte.