Attualità - 11 novembre 2023, 07:11

Sanremo: mesi decisivi per la ripresa dei lavori al Palazzetto dello Sport, costi aumentati di 3,2 milioni

Sarà importante far ripartire a breve il cantiere, per evitare ulteriori lungaggini che lo potrebbero portare in piena campagna elettorale, o peggio a consultazione terminata e nuovo sindaco eletto

Sanremo: mesi decisivi per la ripresa dei lavori al Palazzetto dello Sport, costi aumentati di 3,2 milioni

Saranno mesi fondamentali, i prossimi, per il completamento del Palazzetto dello Sport di Pian di Poma. Un’opera che Sanremo attende da sempre e che è ancora in sospeso a causa dei noti ricorsi.

A fine mese, infatti, è atteso il Cda della banca Icrea in relazione all’aumento dei costi, fissato in 3,2 milioni di euro. Nei mesi scorsi sembrava che il cantiere potesse ripartire a settembre, visto che era scattato l’affidamento alla Giò Costruzioni srl di Sanremo per i lavori con la nuova mandante, la Tipiesse Spa di Villa D'Adda (in sostituzione del Consorzio Ercole Stabile Scral di cui fa comunque parte).

Poi tutto si è fermato nuovamente ed ora cresce l’attesa e sarà importante far ripartire a breve il cantiere, per evitare ulteriori lungaggini che lo potrebbero portare in piena campagna elettorale, o peggio a consultazione terminata e nuovo sindaco eletto. La Giò Costruzioni di Sanremo, lo ricordiamo, è un’impresa già protagonista in passato della realizzazione di grandi opere come la riqualificazione del mercato annonario e il tempio crematorio.

I lavori del palazzetto sono iniziati il 10 gennaio del 2022 anno e l’opera doveva essere consegnata 400 giorni dopo, ovvero nel febbraio scorso. I problemi avuti con la Sicrea (secondo il Comune avrebbe condotto i lavori con un numero di operai limitato), hanno portato alla contestazione di un ritardo di circa 4 o 5 mesi sulla tabella di marcia. Ad ottobre 2022, riscontrando un livello di avanzamento dei lavori pari al 15% del totale, contro il 70% previsto nel contratto, il Comune aveva deciso per la risoluzione dello stesso. La Sicrea, come era prevedibile, non ha accettato la decisione di palazzo Bellevue, facendo ricorso.

Nel ricorso la Sicrea chiede di accertare l’inadempimento contrattuale, l’annullamento della determinazione dirigenziale e la sua illegittimità. Ma chiede anche di condannare l’Amministrazione al pagamento delle opere realizzate agli attuali prezzi di mercato e al pagamento di 910mila euro pari al 10% delle opere ancora da eseguire. Chiede anche la condanna, sempre per palazzo Bellevue, a pagare 100mila euro per lo scioglimento dei contratti, 50mila per le spese di partecipazione alla procedura e 273mila per la mancata acquisizione degli incrementi di qualifica.

Altro nodo era quello finanziario legato al rincaro materie prime. Nella comunicazione la nuova ATI, al fine di procedere ad un riequilibrio del piano economico finanziario del leasing motivato dall'aumento dei costi delle materie prime, dell'energia e dall’inflazione, così come sta avvenendo in tutti i cantieri del Paese, e così come ovviamente previsto dall’amministrazione comunale. L’aumento è stato valutato nell'ordine dei 3,2 milioni di euro iva esclusa ed è stato sottoposto al vaglio del Collegio Consultivo Tecnico, una sorta di lodo arbitrale che ne ha valutato la congruità in relazione alle singole voci di costo".

Carlo Alessi

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