Il clima, il nemico dell’agricoltura. Un clima anomalo che, anche nel ponente, ha creato problemi e crisi produttive soprattutto nei tipici settori agricoli della provincia.
A pagare le conseguenze più gravi è stata proprio l’olivicoltura, vittima di un’estate bollente e senza pioggia. “Per il terzo anno consecutivo – conferma Gianluca Boeri, presidente regionale della Coldiretti – a soffrire maggiormente sono stati gli uliveti a causa della siccità e delle alte temperature”.
I danni si potevano vedere anche concretamente. “Il clima degli ultimi mesi - continua Boeri – ha causato alterazioni fisiologiche nella pianta per cui la 'cascola', la normale caduta delle olive, è stata molto superiore alla normalità con le conseguenze di una produzione scarsa”. A infierire su questo settore sono stati anche gli ultimi fenomeni meteo. “Vero è che gli ulivi presentavano una fruttificazione a macchia di leopardo – ammette - ma, appunto anche quelli carichi, con il vento e la pioggia violenta hanno perso molti frutti”.
Ma non è stato soltanto l’ulivo a soffrire. “Anche la floricultura ha patito parecchio – precisa Gianluca Boeri– Il ciclo vegetativo dei fiori recisi inizia in tarda estate proprio quando il grande caldo ha messo in gravi difficoltà i floricoltori che hanno visto la decimazione della produzione”.
Il settore vinicolo, invece, si presenta in controtendenza, almeno in ambito regionale. “Se a livello nazionale – conclude Boeri – si è verificata una contrazione produttiva del 12 per cento che ci ha fatto superare dalla Francia in termini quantitativi, la tropicalizzazione del clima, caldo e senza pioggia, ha fatto aumentare la produzione vinicola ligure di un importante 5 per cento”.