Attualità - 23 ottobre 2023, 07:14

Calciatori e gioco d’azzardo, un fiume di denaro che negli anni ha bagnato anche il Casinò di Sanremo

Tanti i giocatori affezionati clienti della casa da gioco matuziana

Calciatori e gioco d’azzardo, un fiume di denaro che negli anni ha bagnato anche il Casinò di Sanremo

Che sia vera ludopatia o solamente il semplice desiderio di giocare con somme di denaro talvolta incalcolabili ancora non è noto, ma di certo l’intreccio tra mondo del calcio e gioco d’azzardo è tema che terrà alta l’attenzione mediatica per i prossimi mesi. L’inchiesta portata avanti tra operazioni flash delle forze dell’ordine al ritiro della Nazionale e indiscrezioni affidate al sadico contagocce di Fabrizio Corona terrà banco per i prossimi mesi e, soprattutto, porta alla luce un mondo sommerso che, però, sa del proverbiale segreto di Pulcinella.

Nelle città che ospitano un Casinò da anni circolano i nomi dei calciatori, più o meno noti, diventati con il tempo affezionati clienti. Il tutto in una sorta di filo rosso che si snoda tra generazioni di sportivi.

Occorre, però, una doverosa premessa. Se, da un lato, scommettere sullo sport praticato è vietato e punito dalla giustizia sportiva, dall’altro il gioco tradizionale all’interno di un Casinò è del tutto legale e non comporta sanzioni o conseguenze nella vita di uno sportivo professionista. Ciò detto, se davvero i casi sbandierati da Fabrizio Corona sono tutti frutto di una ludopatia galoppante nel mondo del calcio italiano, le frequentazioni nella casa da gioco matuziana tornano alla mente e vanno rilette non in un’ottica di puro divertimento, ma in una prospettiva quasi clinica di dipendenza.

Nelle sale del Casinò di Sanremo sono passati calciatori di ogni grado e nazionalità, dal difensore del Barcellona al centrocampista dell’Inter, passando per un attaccante del Genoa così affezionato da avere anche il proprio conto interno. E molti altri sono quelli sfuggiti anche agli occhi più attenti, senza dimenticare i grandi campioni del passato che non sono sfuggiti alla tentazione di giocate milionarie nelle sale sanremesi.

Un doppio filo che se da un lato ora si sta manifestando come una sorta di candida plurima ammissione di una ludopatia tutta da dimostrare, dall’altra mai è stato sciolto anche nel nome di un prestigio e di un glamour che certo non guasta tra i tavoli dove volano migliaia di euro come fossero spiccioli.

Pietro Zampedroni

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