Attualità - 15 ottobre 2023, 07:11

Il centenario di Imperia e di Italo Calvino: due ricorrenze non necessariamente separate

Un interessante raffronto del nostro storico Pierluigi Casalino

Il centenario di Imperia e di Italo Calvino: due ricorrenze non necessariamente separate

Sanremo, la Liguria e il mondo celebrano il centenario della nascita di Italo Calvino. Per una coincidenza storica non del tutto priva di significato intellettuale e demiurgico, anche la città di Imperia riscrive in questi giorni l'epopea della sua parabola civile ed umana, cent'anni dopo la sua nascita come centro unico ed unitario.

Una nascita sia come comune che come capoluogo di provincia, che raccoglieva finalmente e definitivamente, nel 1923, il testimone lasciato ancora in buona sostanza  sospeso dal 1861, a seguito della rottura dell' unità ligure con la cessione di Nizza alla Francia.

Una autentica rivoluzione amministrativa ed umana, quella della formazione di Imperia, non solo nel segno e nel nome di quel torrente che ne sanciva la divisione tra Oneglia sabauda e Porto Maurizio genovese, ma anche in chiave di razionalizzazione dell' assetto delle province ligure, orfane, come detto di Nizza.

Ma cosa c'entra Calvino con Imperia, allora? C'entra perché il ritratto sia puntuale e pacato, anche se non di rado ruvido e caustico, dello dello scrittore di Sanremo, tipico però dei liguri, ben si coniuga il linguaggio tra durezze e ricerca della solitudine che Imperia incarna, raccogliendo i caratteri delle genti che ne sono all' origine. Un pessimismo, a volte di maniera, ma profondamente ricco di filosofia di vita che ha garantito e garantisce, pur tra le perduranti divisioni campanilistiche dei due centri maggiori, un percorso sempre all'inizio di tempi migliori, e mai un momento di arrivo, ma di continua ripartenza.

Ed è qui che si ritrova Calvino. Ricordato e rappresentato oggi come rinnovato e straordinario patrimonio di ricchezza critica oltre che di rassicurante autocontrollo, Italo Calvino, cent'anni dopo la sua nascita, può essere  paragonato senza dubbio ad Imperia (forse più che a Sanremo). Con i suoi personaggi invisibili e spesso inesistenti, Calvino, infatti dava corpo a quel sentimento di schiettezza e di diffidenza, al tempo stesso, che contraddistingue Imperia.

Un'Imperia che si celebra con una certa ritrosia, ma con la professione di un ottimismo, apparentemente sembra sotto traccia, che tradisce la voglia di sperare in un futuro che si scriva come un libro da essere letto ad alta voce per avviarsi verso i prossimi cento anni. Un libro che  evochi agli imperiesi la necessità del nuovo e dell' immaginazione, evitando di sostituire i vecchi pregiudizi con altri: in ultima analisi di restare capaci sempre di guardare avanti, di cercare e di stupirsi, di uscire dalle sicurezze banali e superficiali.

Pierluigi Casalino

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