L'avvocato Paolo Prato, presidente regionale e provinciale di Confedilizia, ospite ei nostri studi di via Schiva a Imperia per il "Caffè Forte" di oggi, fa il punto sulla discussione nazionale e la situazione locale nel Ponente ligure, in tema di affitti brevi.
Cos’è Confedilizia?
"E’ la Confederazione italiana della proprietà edilizia, da 140 anni Confedilizia è un punto di riferimento certo per tutti i proprietari di immobili per le questioni che riguardano la proprietà.
Parliamo di affitti brevi, qual è il contesto politico normativo nazionale? Il governo va verso la stretta?
”Facciamo il punto. L’attenzione è rivolta in particolare al disegno di legge che vorrebbe introdurre il divieto di affitto per un solo pernottamento e anche attivare una procedura che consideri imprenditore il proprietario che dispone per le locazioni brevi di più di due appartamenti, con la conseguenza della perdita il regime fiscale agevolato perché imprenditore.Di positivo c’è che la prima proposta di attuare la norma con decreto d’urgenza, avanzata inizialmente dal ministro Santanché, è stata ritirata e quindi si provvederà con un disegno di legge, consentendo una più ampia discussione sulla materia tra le forze interessate.Purtroppo rimane l’assurda e incomprensibile pretesa che gli affitti brevi siano un problema rispetto all’offerta di case da locare. Ma quali sono gli obiettivi dichiarati del Ministero del Turismo? Uno, fornire regole uniformi a livello nazionale per le locazioni per finalità turistiche; due. contrastare il fenomeno dell’abusivismo nel settore; tre imporre il rispetto di requisiti igienico-sanitari e di sicurezza degli immobili dati in affitto. Sul primo punto non occorre creare nuova normativa rispetto a quella esistente. Al contrario, andrebbe semplificata e la gestione lasciata all’autonomia privata.Circa il secondo punto, aumentare gli adempimenti e introdurre nuove sanzioni o aggravare quelle esistenti produrrebbe gli effetti contrari come l’aumento del sommerso e un incremento dei prezzi delle camere d’albergo.Infine, terzo punto, estendere gli adempimenti degli alberghi alla locazioni brevi avrebbe l’effetto di colpire duramente un settore in forte crescita, con ricadute su tutto l’indotto economico del turismo.Altro scopo dichiarato è quello di evitare che gli appartamenti vengano utilizzati esclusivamente per scopi turistici, tagliando fuori tutta la fascia di popolazione che necessita di alloggi in affitto a lungo termine.
Qual è la posizione di Confedilizia?
La norma è stata contestata da ben 13 associazioni in più riprese.Se esistono problemi di mancanza di offerta di case in affitto la strada maestra non è colpire le locazioni brevi ma, al contrario, incentivare gli affitti a canone concordato e le altre forme contrattuali. E’ inoltre necessario garantire i proprietari rispetto ai rischi sulla durata per rientrare in possesso degli immobili in caso di morosità. La memoria va al blocco degli sfratti del 2020 e 2021 che ha prodotto danni devastanti, perché molti proprietari, dopo quella fase di blocco, hanno perso fiducia negli affitti lunghi ed hanno paura ad affittare.
E il riflesso nella nostra Provincia?
Il dato che emerge è quello del bisogno di posti letto per ospitare la domanda crescente. L’incipit è sempre lo stesso: paradossalmente vogliamo i turisti, ma non sappiamo dove collocarli.I dati parlano chiaro:Limitare invece che incentivare vorrebbe dire fare un autogol al turismo della nostra provincia e a tutto l’indotto economico collegato.
Conclusioni?
Se il governo e i sindaci vogliono migliorare la situazione, devono ripensare le norme sugli sfratti. Alla domanda se gli affitti brevi sono un problema oppure un’opportunità, la risposta di Confedilizia è che sono un’opportunità. Emanare nuova normativa, regolamentando un fenomeno che andrebbe lasciato sostanzialmente all’autonomia dei privati, limitando il diritto di proprietà con provvedimenti quanto meno illiberali, se non anticostituzionali, non è la via giusta. La stretta imposta dal Ministero del Turismo è assurda ed incomprensibile.