Dopo mesi di parole, proteste, ricorsi e controricorsi, lavori iniziati, fermati e poi iniziati di nuovo, oggi è stato il momento del confronto tra amministrazione e residenti di Coldirodi per fare il punto sull’antenna per la telefonia mobile in fase di costruzione all’ingresso del paese.
Dove eravamo rimasti? L’ultima puntata della telenovela antenna ha visto un nuovo colpo di scena con il Consiglio di Stato che lo scorso 25 agosto ha dato il proprio ok alla prosecuzione dei lavori. La soluzione è quella che già era stata prospettata: la coubicazione del nuovo impianto e di quello già esistente in modo che Coldirodi non debba fare conti con due antenne all’ingresso dell’abitato ma rimanga come è adesso, ossia con una sola grande antenna. Proprio come previsto dal regolamento del Comune per la sistemazione delle antenne sul territorio. Il progetto, ora, prevede l’eliminazione della vecchia antenna verde a discapito dell’unica nuova antenna che sta sorgendo in queste settimane.
Questo pomeriggio il Comune, come previsto dalla normativa, ha organizzato un’assemblea pubblica per informare la cittadinanza e i comitati per rispondere alle domande. Presente una delegazione di abitanti di Coldirodi (e non solo), tra loro anche il consigliere comunale collantino Roberto Rizzo. All’incontro hanno preso parte anche i rappresentanti delle compagnie Wind e Selex. Assente l'assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Sanremo, Massimo Donzella.
I tecnici del Comune di Sanremo hanno esposto l’iter sino a oggi annunciando poi la conferenza dei servizi come prossimo appuntamento a seguito dell’incontro pubblico odierno. La procedura si dovrebbe chiudere entro il 13 dicembre dopo di che il Comune avrà tutti gli elementi per imporre la coubicazione sul nuovo palo che è stato realizzato, eliminando il vecchio. Data entro la quale si potranno inviare le controdeduzioni e le osservazioni.
La riunione, di fatto, è servita poco o niente. Dopo l’esposizione da parte dei tecnici del Comune, si è presto trasformata in un dibattito tra le parti senza che emergessero effettivi elementi di proposta per la coubicazione e per l’applicazione di quanto stabilito dal Consiglio di Stato con il pronunciamento dello scorso 25 agosto. Da una parte i residenti che non vogliono l’antenna, dall’altra il Comune che deve applicare le norme nazionali che prevedono l’installazione delle antenne che, per legge, vengono equiparate alle infrastrutture fondamentali per il Paese. Come già dichiarato più volte dall’amministrazione, il potere del Comune si ferma all’emanazione di norme locali che possano indirizzare l’installazione di antenne ma, come più volte ribadito, Palazzo Bellevue non ha facoltà di bloccare le installazioni, ma può solamente normarle.
“Purtroppo il Consiglio di Stato ha detto che non ritene che ci siano danni per la salute - ha commentato il consigliere Roberto Rizzo - io sto provando a presentare un emendamento in Senato per evitare il fiorire di antenne sul territorio”.
La data segnata in rosso, quindi, è quella del prossimo 13 dicembre. Entro quel giorno cittadini e comitati potranno presentare le loro controdeduzioni e memorie, poi il Comune dovrà procedere con la coubicazione mettendo in atto le norme del regolamento comunale.