Attualità - 04 ottobre 2023, 07:11

Nel Mediterraneo la pesca professionale è a rischio estinzione. L’allarme lanciato da Lara Servetti, presidente regionale di Legacoop pesca

"Al fermo pesca di 30 giorni consecutivi ne è stato sommato un altro aggiuntivo non continuativo, a 'spot', che riduce drasticamente i giorni di attività per i pescatori professionisti”, spiega la presidente

Nel Mediterraneo la pesca professionale è a rischio estinzione. L’allarme lanciato da Lara Servetti, presidente regionale di Legacoop pesca

Nel Mediterraneo la pesca professionale è a rischio estinzione. L’allarme lanciato da Lara Servetti, presidente regionale di Legacoop pesca, non sembra assolutamente esagerato dopo gli ultimi provvedimenti europei. “Al fermo pesca di 30 giorni consecutivi – spiega la presidentene è stato sommato un altro aggiuntivo non continuativo, a 'spot', che riduce drasticamente i giorni di attività per i pescatori professionisti”.

Un fermo, insomma, che, in questo anno, comporta una sospensione della pesca di almeno 55 giorni, un periodo di tempo enorme nel contesto del lavoro in mare a cui si aggiungono le giornate di cattivo tempo da conteggiare ugualmente come normale attività. “I giorni di lavoro devono essere comunque comunicati alla Capitaneria di Porto – precisa la Servetti Anche quelli in cui non è possibile pescare per condizioni meteo problematiche: situazioni che non sembrano essere state considerate dalla Commissione Europea che, con queste norme scellerate, mette in sofferenza la pesca a strascico”.

Quest’ultima normativa sembra, appunto, ignorare la realtà del Mediterraneo, come se fossero i pescatori gli unici responsabili della “povertà” del nostro mare e non l’inquinamento ed il clima.

Indubbiamente esiste la profonda discrasia tra le regole europee e la realtà – ammette la presidente regionaleBasti pensare che, in Liguria, esiste una sola barca di oltre 24 metri mentre la flotta maggioritaria è di 15 metri: tutte, anche le più piccole, sono obbligate ad avere a bordo la 'blue box' uno strumento molto costoso e inutile al posto della strumentazione satellitare già a normale disposizione”.

Insomma, il rischio è quello di eliminare dalle attività produttive pesca e pescatori. “Pescatori professionisti non ce ne sono più - è la reale visione di Lara Servetti - i giovani non sono attirati da questo mestiere: sembra vogliano abolire la pesca con la conseguenza di immettere sul nostro mercato i prodotti ittici in arrivo dall’Asia”. 

Ino Gazo

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