Da due mesi Chiusavecchia è sempre nella morsa della siccità. Capoluogo e due frazioni stanno vivendo la peggiore stagione calda come non si verificava da decenni. “Non abbiamo acqua - è la drammatica sentenza del sindaco Luca Vassallo – Le sorgenti di Rezzo, da cui dipende completamente il nostro acquedotto, sono ai minimi storici e non abbiamo altra alternativa al rifornimento con le autobotti”. Il sistema idrico del paese, infatti, è sì gestito e servito da Rivieracqua ma non ha alcuna possibilità di attingere alla fonte dell’acquedotto del Roia.
“Non abbiamo alternativa – conferma Vassallo – Possiamo contare soltanto sulle autobotti per il comune capoluogo e le frazioni di Sarola e Olivastri”. Olivastri, in effetti, è l’unica frazione che può vantare una propria sorgente che, da mesi ormai, non è in grado di offrire una goccia d’acqua e, anche in questo caso, è rifornita con autobotti. “Potrebbe andare bene – spiega il sindaco – però spesso succede che, data la difficolta di prevedere i consumi, anche quei rubinetti finiscano a secco”.
La situazione peggiore, invece, si verifica a Sarola. “Questa frazione è quella che più soffre della siccità – precisa Vassallo – La vasca di accumulo a disposizione dei suoi abitanti è in una posizione non accessibile ai mezzi a motore e per questo ha grossi problemi per essere rifornita”.
Un panorama desolante che il primo cittadino completa con la condizione in cui vive il paese capoluogo. “Anche Chiusavecchia non è in una situazione migliore – prosegue – Abbiamo necessità delle autobotti perché l’acqua di Rezzo è disponibile saltuariamente solo nelle prime ore della sera, dalle 20 in poi e non sempre”.
Servirebbe l’aiuto imperiese. “Ci arriva acqua da Imperia prelevata dal Roia – spiega il sindaco – ma questo significa toglierla agli imperiesi”. Le prospettive, insomma, sono piuttosto negative. “Spero che Rivieracqua si inventi qualcosa a breve termine – conclude – Ormai la situazione da critica è divenuta drammatica, così non ci rimane che sperare nella pioggia”.