Appena uscito nelle librerie l’ultimo romanzo dell’autore savonese Andrea Novelli, noto autore di gialli e thriller. Ne “Il calcio come esperienza religiosa” pubblicato da Ultra Sport questa volta si cimenta in un genere differente raccontandoci un viaggio nella memoria, l’esperienza vissuta in prima persona dell’epica giornata del 19 aprile 1989.
Cosa accadde quel giorno?
Si svolsero le semifinali di ritorno delle coppe europee Sampdoria-Malines 3-0, Milan-Real Madrid 5-0 e Bayern Monaco-Napoli 2-2. Erano gli anni in cui le partite delle tre competizioni continentali si svolgevano tutte lo stesso giorno, di mercoledì.
Si trattò di un giorno incredibile, quello che è considerato da tutti gli addetti ai lavori come lo snodo cruciale che ha dato al nostro calcio la consapevolezza di poter primeggiare in campo internazionale, il preludio a un’epopea durata un decennio che ha visto ben sette squadre italiane ottenere almeno una vittoria europea e altrettante che sono arrivate a disputare almeno una semifinale continentale.
Nella stagione 1988-89 solo per la sconfitta in finale della grande Sampdoria di Vialli e Mancini a opera del Barcellona, infatti, le italiane non riuscirono a completare già quell’anno un clamoroso en plein, ma si dovette attendere ben poco: nella stagione successiva, con la conquista contemporanea di tutti e tre i trofei con Milan, Sampdoria e Juventus, l’Italia conseguirà un record ineguagliato e di fatto ineguagliabile, visto che la Coppa delle Coppe non esiste più.
Il romanzo è il resoconto in presa diretta dagli stadi di Genova e Milano con gli aggiornamenti radiofonici da Monaco di Baviera, ma non solo.
Andrea Novelli, tra l’altro anche ex arbitro di calcio in gioventù, ci racconta tutto questo, insieme ad altre mille cose, con il suo punto di vista originale e da un’angolazione inusuale, sulla fortunata scia della narrativa di David Foster Wallace, punto di riferimento del genere saggistico-sportivo.
Nel libro, infatti, si parla di calcio anche nei suoi aspetti meno evidenti, ma anche di temi sociologici, dissertando anche di filosofia e di fisica.
Pasolini sosteneva che il calcio è l’ultima rappresentazione sacra del nostro tempo e il parallelismo tra calcio e religione, riferito al titolo, traspare da molti elementi comuni. Escono così pagine di sport memorabili, nella lingua immaginifica e inimitabile della narrazione visiva che i lettori hanno imparato da tempo a conoscere nei suoi precedenti romanzi.
Il libro si rivolge a tutti agli amanti del calcio e della letteratura sportiva che ultimamente sta trovando molto spazio nelle librerie con tante opere che vanno anche oltre la cronaca, toccando le corde di emozioni passate.
Le emozioni che è bello rivivere e difficile non rimpiangere.