Argomento del consiglio comunale anche il “regolamento di gestione del centro di riuso”.
Il relatore, l’assessore Giuseppe Fossati, spiega: “Si tratta di un progetto innovativo, sono pochi i centri di riuso in Liguria, stanno partendo ora, ce n’è uno a Genova e uno a Chiavari. È nell’indirizzo della Regione Liguria spingere per questo tipo di strutture, la finalità è quella di cercare di ridurre al minimo i rifiuti e di intercettare nel circuito quello che rifiuto non è per renderlo ancora fruibile. Ha anche una finalità sociale: rimettendo nel circuito beni ancora utilizzabili si mettono a disposizione della comunità.
La pratica parte da un finanziamento ottenuto da Regione Liguria tramite la Provincia. Si utilizza una parte della sovratassa comunale su chi non raggiunge il livello di raccolta differenziata che viene usata a finanziare progetti che incentivano la raccolta differenziata, tra cui ci sono i centri di riuso.
Nel 2019 è stato finanziato il progetto del centro di riuso di Imperia, poi rallentato dal covid.
Il centro sorge in viale Europa negli immobili dove aveva sede la Circoscrizione, sono già stati fatti i lavori, mancano ancora gli arredi, ma l’immobile è ormai idoneo per l’attività.
Manca l’approvazione da parte del consiglio comunale del regolamento per poi individuare le modalità gestione: l’idea dell’amministrazione è quella di emanare un bando rivolto alle associazioni del Terzo settore, se non ci fosse risposta si farà un bando alternativo.
Di cosa si tratta: chi ha interesse a non utilizzare più beni ha la possibilità di portarli nel centro dove il gestore si occuperà del ritiro, della catalogazione, della pubblicizzazione e della riassegnazione. I conferitori possono essere privati o imprese, mentre gli utenti sono solo privati residenti a Imperia. Tutto avviene gratuitamente, non deve diventare una forma di commercio.
Quali sono i beni conferibili: piccoli elettrodomestici, oggettistica di non grandi dimensioni, mobili, arredi, vestiario, stoviglie, oggetti per sport o svago, oggettistica, pubblicazioni, libri o cd, articoli per l'infanzia. Devono essere oggetti in buono stato e funzionanti. Il conferimento sarà preferibilmente in loco. Si creerà una bacheca virtuale, per poter prenotare anche telematicamente il bene di interesse.
Sui ritiri, per evitare che si sviluppino finalità lucrative, si è imposto un limite di non più di 5 pezzi ogni 10 giorni.
Non deve preoccupare gli abitanti della zona, non è una discarica, è un magazzino dove vengono conferiti beni riutilizzabili, ci saranno le telecamere per la sicurezza, non ci sarà abbandono di rifiuti”.
La pratica è stata votata con 19 favorevoli e 9 astenuti.