"Aperture a singhiozzo a dicembre o gennaio sarebbero più un disagio che un servizio e porterebbero solamente nuovi ritardi nei lavori. Il territorio in modo unanime chiede si apra a maggio o giugno, nei tempi prospettati dall’azienda".
Così il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio ha ribadito le richieste dei diversi enti riunitisi questa mattina a Limone Piemonte nel nuovo incontro del tavolo di monitoraggio chiamato a fare il punto sul completamente dei lavori del Tenda.
"La prima cosa che chiediamo – ha spiegato il governatore – è l’apertura il prima possibile della nuova canna, i cui lavori sono in corso. La previsione è quella del maggio-giugno 2024. Noi abbiamo chiesto che questa apertura avvenga il prima possibile, rinunciando anche all’apertura a singhiozzo ipotizzata da qualcuno già da dicembre o gennaio. Abbiamo verificato nel merito che si tratterebbe di un’ora al mattino e un’ora alla sera, col sistema della 'safety car', e che insomma sarebbe quindi più un disagio che un servizio, col rischio di rallentare ulteriormente i lavori".
Dal governatore piemontese è arrivato un ringraziamento al Governo, presente al vertice col sottosegretario ai Trasporti Edoardo Rixi, che è riuscito a mettere le risorse per i maggiori costi, quantificati in circa il 35%. "Era necessario trovarli, è stato fatto, è una buona cosa".
La seconda richiesta del territorio, ha sintetizzato Cirio, è quella che riguarda i treni. "Come Regione – ha detto – confermiamo tutti gli sforzi fatti in questa direzione, per cui dall’8 dicembre ci saranno di nuovo le navette, per mettere in sicurezza la stagione invernale. Ma il salto di qualità – ha aggiunto – lo darà il riconoscimento della tratta ferroviaria come internazionale. Di fatto lo è, perché il collegamento ferroviario parte da Torino, arriva a Cuneo, attraversa la Francia e arriva fino a Ventimiglia, con la prospettiva di giungere sino a Nizza. Questo significa che col riconoscimento si potranno fare quegli adeguamenti che consentano un andamento dei convogli più veloce rispetto a quello attuale".
"Queste le nostre posizioni – ha concluso Cirio –, molto nette, con un cronoprogramma specifico sul vecchio tunnel, che necessita di reperire le risorse necessarie da parte francese. I francesi curante la conferenza intergovernativa del 6 ottobre diranno se e come sono disponibili, e con quali modalità, a fare la propria parte. Perché ripeto questa è un’opera che si fa metà per uno".
In merito ai dubbi sulla tempistiche di intervento per l’adeguamento della vecchio tunnel, Cirio ha spiegato che serviranno probabilmente ulteriori ragionamenti: "Si apra la nuova canna, dopodiché ci sarà il tempo utile a fare le gare necessarie a individuare un nuovo soggetto disposto a fare i lavori sulla vecchia".
L'intervento del vice Ministro, Edoardo Rixi: