Politica - 18 settembre 2023, 14:54

Ventimiglia, i cento giorni dell'Amministrazione Di Muro. Scullino: "Fuori luogo gli alibi del sindaco"

"Alcune pratiche specifiche richiedevano un diverso approccio e un altro sviluppo"

Ventimiglia, i cento giorni dell'Amministrazione Di Muro. Scullino: "Fuori luogo gli alibi del sindaco"

"Dopo la lunga parentesi commissariale di 316 giorni, trascorsa con onore e spirito di servizio dal dottor Samuele De Lucia, al quale la città di Ventimiglia deve essere riconoscente per il lavoro svolto, a partire dal 19 giugno 2023, data di comunicazione da parte del sindaco al Consiglio comunale dei componenti della Giunta e delle relative deleghe ad essi assegnate, sono trascorsi soltanto 86 giorni mentre sono 107 quelli trascorsi dalla nomina del nuovo sindaco. Considero, pertanto, prematuro e ingeneroso il bilancio negativo fatto da più parti nei giorni passati all’Amministrazione collettiva, cioè presa nel suo complesso, e giudico al contrario fuori luogo gli alibi del sindaco su alcune pratiche specifiche che richiedevano, invece, un diverso approccio e un altro sviluppo e che oggi appaiono tecnicamente inammissibili e inaccettabili sotto tutti i profili" - dice l'ex sindaco di Ventimiglia e attuale consigliere comunale di minoranza Gaetano Scullino commentando i primi 100 giorni dell'Amministrazione Di Muro.

"L’Amministrazione collettiva, a mio avviso, ha ancora due settimane davanti e beneficia delle attenuanti generiche dell’inesperienza, della novità, del clima avvelenato creato al suo interno da cattivi maestri e delle obiettive difficoltà di una transizione traumatica nel momento più delicato di attuazione del mio programma amministrativo" - sottolinea - "Chi al contrario non può invocare attenuanti è il sindaco che ha superato il traguardo dei proverbiali cento giorni e al quale non basta spargersi un po’ di cenere sulla testa e fare un bagno di umiltà ammettendo di non avere la bacchetta magica come assicurava in campagna elettorale. Contrariamente alle ragioni di carattere tecnico e amministrativo sollevate nella sua autodifesa, la mia bocciatura, che viene da un umile consigliere comunale e non da un ex sindaco rancoroso e vendicativo, è motivata da una considerazione assai più banale e terra-terra: lo stile e il comportamento che un sindaco di Ventimiglia deve tenere quando indossa, non solo fisicamente ma anche idealmente, la fascia Tricolore. Quel simbolo di patriottismo cittadino è sempre appartenuto a tutti, al popolo di Ventimiglia nel suo insieme e non a una fazione che, a tutto concedere, rappresenta appena la metà della metà della sua reale consistenza. I 107 giorni da quando il sindaco lo indossa sono stati nient’altro che un prolungamento della sua campagna elettorale ad personam che, invece di mitigare, ha esaltato e valorizzato gli elementi divisivi di carattere personale provenienti da vicende politiche e amministrative ormai di un lontano passato. Ogni occasione ufficiale è stata sfruttata dal sindaco per rappresentare a nome della città una realtà manichea di divisione popolare tra buoni e cattivi che fa rivivere a Ventimiglia un'antica contrapposizione medioevale tra famiglie guelfe e famiglie ghibelline".

"La mia bocciatura senza appello colpisce questo suo atteggiamento infantile che dopo 107 giorni ha i contorni ridicoli e grotteschi dello sberleffo fine a sé stesso. Dopo il mio giudizio sui cento giorni, l’auspicio è che il dualismo, di umana comprensione da un lato e di severa condanna dall’altro, rientri al più presto e anche nell’asprezza della dialettica politica si ricomponga l’armonia e l’orgoglio della appartenenza a una storica comunità di popolo. Per il resto e a favore della mia adorata città è sempre tesa la mia mano, anzi tutte e due" - conclude Scullino.

Redazione

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