La sagra della Lumaca di Molini di Triora si è confermata una delle feste gastronomiche più conosciute e apprezzate della regione, richiamando fin dalle prime ore del mattino un pubblico numeroso amante del buon cibo e delle tradizioni locali. Un evento giunto alla 62° edizione organizzato dalla locale Pro Loco con il patrocinio del Comune e di Regione Liguria.
Durante la festa i visitatori hanno gustato le lumache cucinate nel tipico stile ligure, preparate con semplicità e ingredienti di altissima qualità. Nelle vie del piccolo borgo era possibile anche gustare le lumache preparate anche dagli altri esercizi del paese. L'atmosfera di festa è stata arricchita dalle numerose bancarelle, che offrivano prodotti locali e altre specialità gastronomiche, e con la possibilità di acquistare piatti di lumache portando così a casa un pezzo di questa festa culinaria unica.
Il successo della sagra è dovuto all'alta qualità dei piatti offerti insieme alla passione e alla dedizione dei volontari, che lavorano con grande impegno per mantenere viva questa tradizione.
Grande l’attesa per il concorso gastronomico, che accompagna la sagra e che registra ogni un discreto numero dei concorrenti, che non sono professionisti della ristorazione, ma appassionati della cucina. Undici gli iscritti alla gara, in gran parte donne, ognuno con un piccolo segreto per rendere “più buono” un piatto che un tempo considerato un’eccellenza della cucina ed oggi è diventato un prodotto di nicchia. Le ricette in concorso rispecchiano una tradizione casalinga molto diffusa in paese perché un tempo si raccoglievano e si cucinavano in casa in una grande varietà di preparazioni. I segreti dei cuochi e delle cuoche cominciano dallo spurgo, che consiste nel mettere a digiuno le chiocciole; poi ci sono i segreti per eliminare la bava con la cottura nell’acqua o nel latte o nel brodo; c’è chi le mette prima nel congelatore per evitarne la morte cruenta dell’acqua calda, e mantenere più tenera la carne; poi ci sono le piccole ma significative differenze nella preparazione, che si divide in due grandi famiglie con o senza pomodoro.
Angela Maria Zucchetto, decana della festa e autorevole componente della giuria non ha dubbi “all’inizio della festa si cucinavano senza pomodoro, semplicemente al verde ed il segreto stava nelle erbe aromatiche utilizzate, prima fra tutte la menta o la mentuccia e non eliminando completamente la bava perché era proprio dalla schiuma che si poteva capire se erano buone”.
Insieme con lei in giuria erano presenti il senatore, Gianni Berrino, amante delle lumache e sempre presente a tutte le feste dell’entroterra, le consigliere regionali, Chiara Cerri e Veronica Russo, gli esperti Brunello Corradi, Marcello Moraldo, Paolo Roverio, e il critico gastronomico Claudio Porchia.
Al termine deli assaggi sotto l’occhio vigile e attento del sindaco Manuela Sasso, presidente della giuria, è stata decretata la classifica finale, che ha assegnato il primo premio a Veronica Capriolo, Al secondo e terzo posto, distaccate di pochissimo Oriana De Marchi e Anita Pedante.
Durante la premiazione il sindaco di Molini, contenta per la riuscita della giornata, ha ringraziato la proloco ed il suo presidente Gianluca Bianco per il grande lavoro, la Regione Liguria per il sostegno ed ha dato appuntamento per tutti gli amanti delle lumache al prossimo anno.