Due alberi caduti in meno di un mese. Il caso di via Torquato Tasso è a dir poco singolare e ora c’è chi pensa alla fatalità e chi, invece, crede possa esserci una motivazione comune a unire i due episodi.
Se la teoria della casualità non ha alcun possibile margine di verifica, la scelta di cercare una motivazione potrebbe trovare risposta nel poco conosciuto fenomeno del ‘Summer Branch Drop’, noto nel mondo della botanica con l’acronimo di SBD. In alcuni casi è detto anche ‘Sudden Branch Drop’ o ‘Summer Branch Failure’. Un cedimento improvviso, tipico delle stagioni più calde, che solitamente interessa le ramificazioni, ma può anche avere conseguenze sulla stabilità dell’intera pianta. Nei casi di crolli dovuti a fenomeni di SBD si sono viste e sentite una serie di ‘esplosioni’ che hanno preceduto di pochi minuti l’abbattimento a terra. Il termine, quindi, viene usato per indicare la rottura di branche durante i mesi estivi, quando le temperature si alzano e l’aria è calma. Stupisce, infatti, che i due alberi abbiano resistito per anni anche alle giornate più ventose (non certo rare a Sanremo), ma siamo poi caduti in momenti di calma piatta sul piano delle raffiche.
Ad oggi non sono ancora stati stabiliti con assoluta certezza i fattori che contribuiscono al ‘Summer Branch Drop’, anche se è probabile che la temperatura e l’aria secca per lungo tempo siano da considerare come potenziali elementi scatenanti. Per ora la comunità scientifica e botanica non ha ancora coniato una definizione ufficiale e comunemente accettata del SBD.
Tra gli elementi che potrebbero indicare un episodio di SDB ci sono: rotture di branche apparentemente sane; pomeriggi estivi caldi e con assenza di vento; branche con andamento tendenzialmente orizzontale e/o che si estendono oltre la chioma; rottura che avviene a una certa distanza dall’inserzione su una branca di ordine superiore o sul tronco; il legno in corrispondenza della rottura può apparire sano oppure il centro della branca può presentare del decadimento dei tessuti; interessa soprattutto alberi nell’ultima fase di maturità o senescenti; si verifica su specie sia decidue, sia sempreverdi a foglia larga e su conifere.
Elementi che, in giornate calde e anche in assenza di vento, comportano una riduzione della resistenza al carico e, quindi, possono portare al crollo.
“Il ‘Summer Branch Drop’ si potrebbe definire come rottura (o cedimento) estiva improvvisa delle branche - spiega Francesco Ferrini, professore ordinario di Arboricoltura Generale e Coltivazioni Arboree all’Università di Firenze, uno dei massi esperti italiani - secondo alcuni, le branche sembrano quasi ‘esplodere’ improvvisamente dall’albero, e il fenomeno è, a volte, accompagnato da un suono molto forte. In fenomeno segnalato in varie parti del mondo (in special modo in California) e ai Kew Gardens ci sono segnali di avvertimento per i visitatori indicanti che i grandi alberi ne sono suscettibili senza preavviso. Anche se ci sono molte segnalazioni di questo evento, esistono, purtroppo, poche informazioni tecniche. Non sappiamo, infatti, quali sono i fattori chiave che contribuiscono al SBD e quale sia, ad esempio, il ruolo della temperatura e dei difetti del legno, l’influenza della disposizione e dell’orientamento delle branche e quanto sia importante il carico distale sulle branche stesse”.
“La pianta caduta ieri, in un giardino privato, era già nota da tempo e non era in buone condizioni da alcuni anni. Aveva sicuramente bisogno di interventi di manutenzione. Per quanto riguarda l’eucaliptus caduto un mese fa, invece, dalle immagini che ho visto, mi sembrava particolarmente secca”. Così, invece, l’ex dirigente del settore Giardini del Comune di Sanremo, Claudio Littardi. “Il caso, a mio modo di vedere – prosegue – non riguarda il clima secco degli ultimi tempi ma, quasi certamente, le potature e le capitozzature degli ultimi anni. Molti interventi del genere sono stati eseguiti e con germogli su vecchie potature che non sono controllati a livello ormonale. In pratica la parte apicale delle piante, stabilisce le regole di crescita. Quando si eseguono le capitozzature, si fa ‘impazzire’ la pianta e, i nuovi germogli diventano un nuovo gruppo di rami molto forti, che creano questi fenomeni. Non esiste una pianta pericolosa in sé per sé, ma ci sono modi di comportarsi con questi alberi che, alla fine reagiscono in questo modo, senza dimenticare asfalti e marciapiedi che vengono costruiti attorno”.
Quindi viene escluso il cambiamento climatico e, soprattutto, l’estate secca che stiamo vivendo? “No, assolutamente. Può intervenire in alcuni casi per certi rami, ovvero il fenomeno del distacco degli stessi durante il grande caldo. Questo accade quando la pianta va in ‘stress’ ma sono fenomeni occasionali. Sicuramente, quando cade una pianta, tutto è riconducibile ad una cattiva manutenzione”.
Intanto questa mattina i tecnici della ditta incaricata sono intervenuti per la rimozione del tronco e per liberare la strada, chiusa da ieri a seguito del crollo. Nei prossimi giorni si metterà in moto la macchina delle assicurazioni per verificare i danni provocati e le conseguenze per la palazzina che è stata parzialmente coinvolta.