Sport - 14 agosto 2023, 10:32

Il cordoglio degli Irriducibili Sanremo per la morte di Azzurra Campari

“A noi interessa parlare solo ed esclusivamente dell'Azzurra che abbiamo conosciuto, di quella che amava la Sanremese, che stava in piedi a cantare intere partite per sostenere i colori biancazzurri, che gioiva per un goal, che era sempre sorridente e gioviale con tutti”

Azzurra Campari

Azzurra Campari

Non potevamo non intervenire sulla dolorosa perdita di Azzurra Campari avvenuta in questi giorni in carcere a Torino”. Così esordiscono gli Irriducibili Sanremo in merito alla tragica scomparsa di Azzurra Campari, morta suicida nel carcere di Torino.
Preferiamo non entrare in merito a questioni legali e simili che non ci riguardano o altre situazioni legate alla vita privata della nostra amica - dichiarano gli Irriducibili - siamo ovviamente profondamente addolorati e siamo vicini al fratello, alla mamma e alla famiglia. A noi interessa parlare solo ed esclusivamente dell'Azzurra che abbiamo conosciuto, di quella che amava la Sanremese, che stava in piedi a cantare intere partite per sostenere i colori biancazzurri, che gioiva per un goal, che era sempre sorridente e gioviale con tutti. La passione per la Sanre sicuramente l'ha ereditata dal fratello Mirko, anch'egli ultras sfegatato, che negli ultimi anni per motivi lavorativi era riuscito a vedere solo alcuni incontri casalinghi della squadra matuziana. Una decina di anni fa, assieme ad altre tifose della nostra città, Azzurra aveva partecipato anche alla nascita di un gruppo ultrà tutto al femminile, che per mille motivi è però durato solo una stagione. Era passata anche a trovarci nel Museo della Sanremese per vedere la storia di una società blasonata, lei ragazzina allora appena diciottenne, innamorata di un simbolo, di un qualcosa che la rappresentava, a differenza di tantissimi altri “tifosi” locali che del Museo non conoscono neppure l'esistenza e che passano davanti allo stadio in macchina a fine partita ripetendo la solita frase: “Cosa ha fatto la Sanre oggi?” Beh, lei non era una di quelli, lei era presente e per noi lo sarà per sempre. Lei la Sanremese l'aveva fatta sua e non era necessario pregarla per portarla al Comunale come da anni tentiamo di fare con la gioventù odierna, lobotomizzata da cellulari, televisioni a pagamento e quant'altro. Ora lei è libera di godersi la sua Sanre senza bisogno di rispettare divieti assurdi, limitazioni, di essere ripresi in una telecamera costantemente come divi di Hollywood, di avere inutili tessere del tifoso, sia nella nostra città così come nelle altre. Queste prassi adesso toccano solo a noi che ormai ci siamo abituati da anni. Tu ora sei libera, libera da tutto, speriamo in un posto migliore di questo che osanna i forti e lascia indietro i più fragili. Le nostre più sentite condoglianze al fratello Mirko, nostro caro amico, alla mamma Monica e alla famiglia tutta”.

Redazione

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