Scoperto da Archeonervia, ai bordi di un laghetto, alimentato da una cascata oggi in secca a Rocchetta Nervina località Paù, un masso con delle incisioni a losanga, vulva, di origine molto antica metafora dell'acqua, fonte di vita e di tutte le cose.
Simboli della forza rigeneratrice dell'acqua rappresentati sotto forma di un linguaggio figurativo astratto dall'organo riproduttivo della donna con il quale dona il miracolo della vita che un falso moralismo interpreta come una rappresentazione oscena, ma che per i nostri lontani progenitori che vivevano immersi nella natura di cui conoscevano tutti i segreti, altro non era che un inno alla vita.