Sanità - 21 luglio 2023, 10:10

Punto nascita a Sanremo, resta il nodo del personale. Biancheri: “Entro settembre nuovo incontro”

Questa mattina il sopralluogo dell’amministrazione e dei consiglieri comunali insieme ad Asl1 nelle sale che dovrebbero ospitare nuovamente il punto nascita all’interno dell’ospedale ‘Borea’

Il sopralluogo all'ospedale 'Borea'

Il sopralluogo all'ospedale 'Borea'

Regione Liguria ha espresso la volontà di riaprire il punto nascita a Sanremo, l’amministrazione lo chiede da tempo, tutti sembrano concordare ma resta un nodo: il personale. Lo scoglio più complicato da superare per pensare di riaprire il reparto all’interno dell’ospedale matuziano.

Questa mattina l’amministrazione comunale insieme ai rappresentanti del consiglio comunale e di Asl1 ha fatto visita alle sale che dovrebbero ospitare nuovamente il punto nascita nella Città dei Fiori. La volontà di Regione Liguria è quella di riaprire, ma c’è il timore di non riuscire a trovare il personale sanitario e, soprattutto, che Sanremo rischi di ritrovarsi con un punto nascita secondario rispetto a quello di Imperia.

Le interviste:

Lo ha sottolineato il sindaco Alberto Biancheri a margine dell’incontro: “Entro settembre chiederemo un nuovo incontro per trovare le risorse umane e riaprire il punto nascite. Non deve essere di livello B ma paritario agli altri. Sarà con le stesse caratteristiche e professionalità che oggi sono ad Imperia. Questo incontro non nasce da un capriccio ma perché a Sanremo è stato programmato un determinato percorso e si è fatto un certo lavoro anche durante il Covid. Abbiamo visitato un reparto nuovo è bellissimo ed è pronto per essere aperto a ottobre. Ma le risposte le avremo a fine agosto”.

Come avete visto dal nota dell'assessore Gratarola, la volontà e la quella di riaprire il punto nascita a Sanremo - ha aggiunto Filippo Maria Stucchi, direttore generale di Asl1 - ovviamente, per evitare di arrivare ad ottobre senza, ci siamo dati appuntamento a fine agosto e quando avremo il numero corretto, lo apriremo”.

Prima della chiusura e dello spostamento del punto nascite a Imperia, le sale della neonatologia di Sanremo erano state interessate da un massiccio intervento del valore di 2,4 milioni di euro.

L’intervento all’interno dell’ala nord ha previsto il blocco parto e con la realizzazione di tre stanze adibite a sala travaglio/parto con isola neonatale annessa e una sala operatoria dedicata all’emergenza ostetrica. La distribuzione degli spazi ha previsto il rispetto dei percorsi sporco-pulito e, in aggiunta, una delle tre stanze travaglio/parto ha avuto un proprio percorso dedicato ad eventuali pazienti con patologie infettive. L’ala ovest è dedicata al reparto di pediatria, contenente sette posti degenza, ambulatori e un ambulatorio di pronto soccorso pediatrico, con percorsi dedicati ai bambini e non promiscui con altre attività sanitarie.

Tutta la zona oggetto dell’appalto è stata adeguata nel rispetto dei requisiti standard ed inoltre sono state introdotte alcune migliorie tecnologiche che riguardano l’impianto ad aria che permette la depressione e la sovrapressione dei locali, in base alle esigenze dell’attività sanitaria, e l’impianto di chiamata che permette il coordinamento dell’attività del personale infermieristico in ogni locale.

I commenti

Alessandro Il Grande, presidente del consiglio comunale: “Siamo di fronte ad un'iniziativa partita dai consigliere di minoranza e non dimentichiamo che l'assessore regionale non ha accettato il confronto in consiglio. Come presidente dell'assise il mio impegno sarà quello di rimanere attento ad una problematica che è bipartisan”.

Mario Robaldo, consigliere comunale: “Come rappresentanti dei cittadini, maggioranza e opposizione, mettiamo sul tavolo anche l'estremo Ponente. Non siamo mai stati ritenuti baricentrici, anche per altre situazioni come il tribunale, se non per il Covid.Non voglio cadere nel campanilismo con Imperia ma, a mio avviso, ritengo che, nel Ponente, l'ideale sarebbe mantenere entrambi i punti nascita anche per rispetto delle diverse e popolare vallate. Abbiamo una struttura morfologica del territorio che impone viaggi lunghi e tortuosi per raggiungere gli ospedali”.

Simone Baggioli, consigliere comunale: “Si tratta di un reparto all'avanguardia per poter dare un servizio importante. Quello di Sanremo potrà sopperire anche alle carenze del Ventimigliese, senza dimenticare la baricentricità della Città dei Fiori per tutta la provincia”.

Daniele Ventimiglia, consigliere comunale: “Un aspetto da tenere in considerazione è quello del numero dei parti in provincia, circa 1.200. Quindi si rispetterebbe il numero minimo previsto dalla legge e, quindi, attendiamo che vengano rispettate le promesse fatte. Non vediamo perché non possa essere riaperto il punto nascita sanremese e, comunque, si dovesse scegliere di farne uno solo, chiediamo che Sanremo, che è città più grande e baricentrica della provincia, venga scelta in luogo di altre. Bisogna rispettare gli accordi e gli investimenti fatti”.

Luca Lombardi, consigliere comunale: “Volevamo dei precisi chiarimenti anche dopo l'intervento dell'assessore regionale. Oggi il Dg Stucchi ce li ha forniti e a settembre potremo riconfrontarci. Non dimentichiamo assolutamente la baricentricità di Sanremo, che si trova a 50 minuti da Ventimiglia e 10 in più rispetto a Pietra Ligure. Ma anche dall'entroterra, da dove si può raggiungere Sanremo in modo abbastanza agevole. In più, dopo aver pagato volentieri il prezzo del Covid, serve ora rispettare gli accordi fatti. Il tutto in un reparto nuovissimo e all'avanguardia”.

Marco Viale, consigliere comunale: “Vorrei dare solo un compito delle vacanze al DG Stucchi. Se non ci sarà la possibilità di avere due punti nascita, come città più popolosa e baricentrica, questo venga fatto a Sanremo. Abbiamo fatto sacrifici in tempo di Covid. E adesso?”.

Pietro Zampedroni - Carlo Alessi

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