Attualità - 25 maggio 2023, 07:21

Val Roja, centrale idroelettrica a Bevera: nuova turbina da 500kW produce maggiore energia (Foto e video)

L'impianto è stato rinnovato dalla Tirreno Power dopo i danni causati dalla tempesta Alex

Val Roja, centrale idroelettrica a Bevera: nuova turbina da 500kW produce maggiore energia (Foto e video)

Rinnovata la centrale idroelettrica a Bevera, frazione di Ventimiglia. Recentemente è, infatti, entrata in funzione una nuova turbina da 500kW. "Il sito di Bevera è al centro di un progetto innovativo per generare energia dal salto del canale di scarico dell’impianto esistente. A inizio 2023 è, infatti, entrata in funzione, nell’impianto di Bevera (da circa 5,6 megawatt), una nuova turbina di ultima generazione da 500 kilowatt, denominata 'Bevera 2', grazie alla quale viene prodotta maggiore energia e che ha la capacità di captare la portata del canale in ogni condizione" - spiega l'ingegnere Enrico Erulo, direttore della Corporate Affairs di Tirreno Power - "In pratica, all’interno della centrale, originariamente l’acqua attraversava una prima turbina generando potenza e quindi energia che andava in rete. Ora, prima di tornare nel fiume e quindi nel tratto tra la turbina originaria e il fiume, all’interno dello stesso edificio, è stata inserita una nuova turbina che va ad aumentare, a parità di acqua utilizzata e restituita, un dieci per cento in più di potenza e di energia prodotta dall’impianto stesso. Questo è il risultato della continua ricerca della società nel migliorare gli impianti, che hanno tutti un centinaio di anni. Gli impianti di Bevera ed Airole sono entrati in servizio nel 1948 a seguito della ricostruzione post bellica e nel 2010-2011 sono stati completamente rinnovati ed efficientati. Da soli questi due impianti costituiscono circa più di un terzo della produzione del parco idroelettrico di Tirreno Power. L’impianto di Argentina, entrato in servizio nel 1903, è il più anziano del parco di Tirreno Power. Nel 2007 è stato completamente rinnovato ed efficientato. Dopo una prima ricostruzione post-bellica, Tirreno Power aveva rinnovato completamente le centrali solo nel 2000".

"Deriva le acque dal fiume Roia, nel comune di Airole, con apposito sbarramento fluviale posto a poche centinaia di metri a valle del canale di scarico della centrale di Airole. Attraverso un canale di circa 6 chilometri l’acqua derivata ad Airole raggiunge la centrale di Bevera ospitante due gruppi (ciascuno costituito da una turbina Francis accoppiata ad un alternatore) aventi potenza complessiva pari a 5,2MW. Il canale di derivazione e la centrale sono interrati annullando quasi completamente l’impatto visivo. Il progetto rispecchia pienamente lo spirito della transazione energetica: massimizzare l’uso delle rinnovabili fino all’ultimo kW disponibile, sviluppare soluzioni tecnologiche avanzate ed altamente efficienti e ridurre al massimo gli impatti ambientali e paesaggistici" - sottolinea l'ingegnere Daniele Vigo, responsabile del Settore Fonti Rinnovabili di Tirreno Power.

Negli ultimi anni la Tirreno Power, che è nata nel 2003 a seguito della liberalizzazione del mercato elettrico nazionale, si è trasformata su tutte le dimensioni della sostenibilità e dell’innovazione visto che quella idroelettrica è ancora oggi la principale fonte di energia rinnovabile in Italia ed è l’unica ad essere programmabile. “Abbiamo sviluppato un importante piano di investimenti per migliorare la performance degli impianti, trasformare i nostri siti e valorizzare e accrescere le competenze delle persone. Un’evoluzione raggiunta grazie a un importante piano di turnover e a un’attenzione costante alla coesione della squadra, al clima aziendale e allo sviluppo personale e professionale. Il rapporto con i territori è basato su una comunicazione continua, trasparente e tempestiva necessaria per gestire le risorse idroelettriche ma anche per creare partnership strutturate con i fornitori, fondate su fiducia e sapere condiviso” - aggiunge l'ingegnere Enrico Erulo, direttore della Corporate Affairs di Tirreno Power.

La Tirreno Power ha 18 centrali idroelettriche dislocate lungo l’intero arco dell’Appennino ligure. “L’evoluzione dei siti produttivi nell’ottica della transazione energetica viene fatta partendo dalle competenze. Tirreno Power le ha e le ricerca nei partner a cui affida queste attività di trasformazione” - fa sapere Enrico Erulo - "Riguardo a Bevera la centrale ha due gruppi generatori con turbine Francis. L'anno d'inizio del servizio è il 1948. La potenza efficiente è di 5,60 MW mentre la producibilità media annua è di 24,78 GWh. Salto utile lordo è di 52,9 m".

La tempesta Alex, che si è abbattuta nell’ottobre del 2020 nelle valli del Roja e dell’Argentina, ha gravemente danneggiato gli impianti di Tirreno Power presenti lungo i corsi d’acqua. Già a una settimana dall’evento sono iniziati i lavori di rimozione di svariate tonnellate di detriti che ricoprivano quasi completamente gli impianti mitigando così i danni sui macchinari e ripristinando il normale corso del fiume. “Storm Alex ha danneggiato anche l’opera di presa della centrale. L’impianto di Bevera ha subito la distruzione dello sbarramento fluviale che è stato spazzato via dalla forza e dall’imponenza del fiume mentre la centrale è fortunatamente rimasta illesa con la distruzione della scogliera a protezione della centrale e del suo scaricoSolo nel febbraio del 2022 è entrato in servizio l’impianto provvisorio, con uno sbarramento a monte della centrale. Siamo in attesa dell’autorizzazione definitiva per il ripristino dello sbarramento finale in accordo a quello che è il progetto" - dichiara l’ingegnere Erulo - "Per il ripristino si è dovuto operare secondo un duplice canale in quanto la ricostruzione tal quale dello sbarramento non poteva essere messa in atto poiché lo stesso sbarramento era stato tracimato dalla piena e la nuova soluzione doveva essere verificata anche idraulicamente. Pertanto, si è provveduto alle operazioni di pulizia e di rimozione dei componenti da alienare e si provveduto, previa autorizzazione delle autorità competente (Regione Liguria – Difesa del Suolo) al provvisorio ripristino delle paratoie di sbarramento senza i sovrastanti cinematismi di movimentazione attraverso l’installazione di appositi panconi metallici realizzati ad hoc. Tale operazione ha consentito il ripristino della derivazione verso la centrale di Bevera in data 7 febbraio 2022. Parallelamente alla rimessa in servizio provvisoria dello sbarramento e della centrale di Bevera si è sviluppata la progettazione del nuovo impianto la cui soluzione è stata basata principalmente su due aspetti cardine: soluzione idraulicamente verificata e soluzione a sicurezza intrinseca che comportasse la possibilità di far scomparire completamente lo sbarramento in caso di piena o eventi particolare. La nuova soluzione che rispetta entrambi i punti è rappresentata da un sbarramento gonfiabile che solleva delle paratoie a ventola senza la presenza di pile intermedie. In caso di innalzamento del fiume le paratoie si abbattono rendendo l’intera larghezza del fiume libera da qualsiasi parte di impianto che possa essere danneggiata o di intralcio al deflusso della piena. Il progetto è attualmente sottoposto alla pratica di Autorizzazione Unica presso la Provincia di Imperia e si auspica di ottenere le autorizzazione entro l’inizio dell’estate per poter svolgere le attività nell’estate del 2023". 

Oltre all'impianto di Bevera, nella val Roja la Tirreno Power ha anche una centrale ad Airole ma l’opera di presa di quest'ultima si trova in Francia, a pochi chilometri dal confine di Fanghetto, frazione di Olivetta San Michele. "E’ stata ricostruita a seguito della tempesta Alex che l’aveva completamente devastata, sembrava quasi che ci fosse stato un bombardamento. Sulla parte sinistra c’è la nostra opera di captazione: l’acqua passa attraverso le griglie di captazione e poi ancora attraverso altre griglie a maglia più fine che sono state richieste dall’autorità francese per far sì che la ittofauna possa tornare nel corso d’acqua"  – fa sapere Daniele Vigo, responsabile del settore Fonti Rinnovabili di Tirreno Power - "Sempre per la fauna, sul lato opposto c’è la 'scala di risalita dei pesci', che in quasi tutti gli sbarramenti fluviali che vengono fatti viene richiesta nell’ambito dell’esecuzione dei lavori. In Francia è un concetto che usano da anni e questa l’abbiamo sin dai primi anni del 2000. Dopo la tempesta Alex era tutto coperto da ghiaia e da materiale litoide che abbiamo provveduto a ripulire e nella prossima estate provvederemo a rimetterla completamente in funzione. Grazie alla 'scala di risalita' i pesci possono muoversi nel fiume, superando un dislivello che altrimenti per loro sarebbe insormontabile". 

Elisa Colli

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