“La Democrazia è l’impero della legge contro la legge della giungla; non si limita ad assicurare i diritti, ma prevede implicitamente ed esplicitamente le procedure per garantirli, anche contro la volontà del più forte”. Ne ha parlato oggi, al Teatro dell’Opera del Casinò di Sanremo, l’On. Luciano Violante presentando il suo ultimo saggio ‘La democrazia non è gratis i costi per rimanere liberi’ (Ed. Marsilio).
Dileggiata e dichiarata ‘fuori corso’ dai nuovi despoti, la democrazia è oggi la principale imputata in un processo collettivo in cui è in gioco il futuro dell’Occidente. Magistrato e a lungo protagonista della vita delle istituzioni, fervente studioso della storia e della cultura classica, Luciano Violante, ha analizzato alcune preoccupanti tendenze per fare luce sui rischi reali e smascherare i falsi idoli.
“Sono in corso trasformazioni dei sistemi politici – ha detto Violante in relazione al tema della democrazia - come il Papa ha detto confermando di essere in un vero e proprio cambiamento d’epoca. Oggi abbiamo bisogno di decisioni veloci, mentre la democrazia come concepita originariamente non è veloce. Bisogna apportare dei correttivi”.
Il problema dei migranti è vissuto anche nella nostra provincia. Un tema internazionale difficile da risolvere. Cosa ne pensa? “Quanto penso io conta poco, ma parliamo di un problema planetario. Viviamo migrazioni drammatiche, dal Messico agli Stati Uniti, dal Sud-Est asiatico all’Oceania e dall’Africa all’Europa. Non ci sono soluzioni nazionali ma complessive e penso che, o l’Europa riesce a dare una risposta o ci sarà poco da fare. Ci saranno milioni di persone senza casa e senza una vita decente che cercano di costruirsela”.
Anche le ultime elezioni hanno portato ad un forte astensionismo. Cosa deve fare la democrazia per invertire la rotta? “I partiti politici hanno due caratteristiche, organizzativa (la struttura) e sociale (la comunità). Gli attuali partiti hanno solo la prima e cittadini non partecipano e responsabilizzati, quindi non partecipano”.
Impossibile non parlare della guerra in Ucraina. Anche dopo il viaggio del presidente Zelensky in Italia e gli interventi del Papa, si potrà pensare a una pace a breve? “Zelensky ha chiesto e ottenuto più armi per resistere all’aggressione russa, mentre il Papa sta mediando su altri profili. Credo che si debba cominciare a parlare di tregua, perché la pace è assai lontana. La Cina si sta dando da fare nel conquistare un proprio ruolo nello scacchiere del mondo, come tra Iran e paesi arabi. Ora non so come andrà a finire ma è un fatto positivo”.
Il punto di partenza è il grande malinteso che l’autore individua come causa della situazione attuale: aver limitato il concetto di democrazia a un elenco di diritti da garantire, rimuovendone la naturale contropartita, i doveri a cui adempiere. Attraverso il confronto con contesti politici drammaticamente emergenti (in particolare Russia e Ungheria) scava in un passato comune per ritrovare l’origine dei tanti mali, in primis le ‘presunzioni’ dell’Occidente (dall’esportazione della democrazia all’ingenua equazione tra sviluppo economico e avanzamento dei diritti), per fare i conti con il narcisismo di una civiltà che ha preferito lo scaltro Ulisse all’onesto Palamede.
Nel saggio Violante ripercorre le tappe della storia italiana recente, alla ricerca di quel che resta dello spirito della Costituzione, per comprendere come si sia arrivati ad attribuire le colpe della politica alla democrazia ridotta a un complesso di regole, a mera ‘tecnica di governo’, alimentando così l’errata convinzione che essa interessi e dipenda solo da chi quelle regole è chiamato a stabilirle e a farle rispettare. Un pamphlet appassionato e severo che pone l’accento sulle responsabilità di ciascuno per rimettere a fuoco e al centro dei comportamenti parole che ritrovino un significato condiviso – diritto e dovere, libertà e uguaglianza, pace e giustizia – e far sorgere una nuova e piena consapevolezza civica.
Luciano Violante professore ordinario di diritto e procedura penale, magistrato e a lungo parlamentare del Pci, del Pds, dei Ds e del Pd, è stato presidente della Camera dei deputati dal 1996 al 2001. Per Einaudi ha curato tre volumi degli Annali della Storia d’Italia. Come autore, sempre per Einaudi, ha pubblicato Non è la piovra. Dodici tesi sulle mafie (1994), Un mondo asimmetrico (2003), Magistrati (2009), Politica e menzogna (2013), Il dovere di avere doveri (2014), Democrazie senza memoria (2017). Per Solferino ha pubblicato Colpire per primi (2019), e per il Mulino Giustizia e mito (con Marta Cartabia, 2018), Sostiene Creonte (2021) e Senza vendette (2022).
Venerdì prossimo alle 18, sempre ai ‘Martedì Letterari’ del Casinò, Franco Forte illustrerà il suo libro ‘Karolus, il romanzo di Carlo Magno’ (Ed. Mondadori).