“Siamo di nuovo qui, siete di nuovo qui. Ma siamo molti di più di 5 anni fa. Siamo quelli che cercano di avere buon senso. Siamo convinti che questa città meriti di più di quanto avuto fino ad ora. Dobbiamo avere una visione serena e che hanno dalla loro la positività Siamo quelli che cercano di fare bene le cose, che dicono il vero e non dicono il falso anche se talvolta sbagliano, ma non quelli che credono che ci siano sudditi”. Sono le parole con cui Claudio Scajola ha iniziato il suo penultimo comizio prima delle elezioni di domenica e lunedì prossimo.
“E’ stata una campagna curiosa – ha proseguito - che ci ha in qualche modo rallegrato. Non parliamo mai degli altri ma mi sembra che ci siano delle visioni lontanissime da quelle che ho io e spero anche voi, ovvero della positività. Mi sono posto il problema di essere ingombrante e di portare un cognome del quale, secondo alcuni, ci si debba liberare”.
E, a questo punto, dal pubblico un uomo gli ha urlato: “Non è il cognome ma l’uomo”. Scajola ha ripreso la parola: “Abbiamo qualche cattivo maestro con dichiarazioni offensive contro ognuno di noi ma gli chiediamo di venire qui a parlare. Mi dice un mio collaboratore cra un candidato con Zarbano e vedremo quale consenso otterrà anche se mi dispiace che non sia salito, perché dobbiamo sempre ascoltare tutti”.
“Ho letto anche dichiarazioni dei candidati dove si rischia il dileggio – va avanti Scajola - ma soprattutto si fa il male della città. Io sono un loro avversario e voi che siete qui siete considerati dei sudditi. Se si affermano falsità e queste circolano, il nostro bene primario che sono i turisti e gli investitori non vengono. E questo danneggia la città. Le critiche sono bene accette ma non devono denigrare Imperia. Siamo in una città che è cresciuta in ogni angolo, diminuendo anche la sua spesa. In Comune ci sono 60 dipendenti in meno e quelli rimasti hanno prodotto meglio del passato. Abbiamo diminuito la Tari perché abbiamo scoperto evasioni. Certo, mi rendo conto del problema dei velox, e quindi incentiveremo i dossi ma voglio evidenziare che abbiamo il 35% di incidenti in meno e ne vado orgoglioso”.
La città sta crescendo ma ha bisogno di una maggiore attenzione in alcune cose in cui bisogna migliorare e penso a strade e marciapiedi. Questo senza dimenticare i 220mila metri quadri di asfalto e anche per molti marciapiedi si deve lavorare. Imperia non è sporca come si vuole far credere: certo si deve migliorare ma ci ricordiamo i cumuli dei rifiuti e la multa da un milione per la scarsa differenziata? Abbiamo 400 telecamere in città e sono servite per scoprire chi commette reati. Dobbiamo però capire che, per migliorare bisogna fare squadra. Ovvero se si ha un cane non possiamo farlo cagare in mezzo a via Cascione visto che non lo facciamo cagare nel nostro salotto. Città buia? Stiamo illuminando con 7 milioni di investimento di Enel che, tra l’altro, farà calare la bolletta del 30%”.
Scajola chiude ricordando la passata campagna elettorale: “Ricordo l’ultimo comizio di 5 anni fa. Volevo fare il sindaco e sapevo di trovare tante persone contro. Volevo dare il mio sapere per la città che amo e penso che l’impegno preso l’ho mantenuto. E per questo ho anche trascurato mia moglie e la mia famiglia”. Un velo di commozione ferma il suo discorso, che poi prosegue: “Lo so di non piacere a tutti ma mi colpisce profondamente sentire accuse cattive ed infamanti e non sono circostanziate. Nell’ultimo anno e mezzo ho ragionato se proseguire e mi ha fatto piacere che, chi non era con me, è stato tra i primi per andare avanti. Ho quindi pensato di andare avanti per risolvere alcuni problemi ancora sul tavolo. Tra questi l’Agnesi, il porto, l’area dell’Italcementi e le opere che arrivano come l’Aurelia bis”.
“Avremo 5 anni importanti ed impegnativi – chiosa Scajola e spero di avere il maggior consenso già domenica e lunedì per avere numeri alti di consiglieri per dare un segnale all’esterno, perché c’è bisogno di investitori che credano in Imperia. E ricordo a tutti che decidere non significa imporre”.