Giovedì, presso l'Area Archeologica di Nervia a Ventimiglia, alle 16.45 Gianmarco Parodi presenterà il suo romanzo “Non tutti gli alberi” – Piemme edizioni. Si tratta del sesto appuntamento della rassegna “Leggere il territorio – Leggere sul territorio”. L'incontro a ingresso libero sarà il penultimo di questo ciclo di sette presentazioni letterarie, sotto l'organizzazione dell’Area Archeologica di Nervia.
"A dialogare con Parodi, giovane ma già affermato e assai conosciuto autore dell’estremo Ponente ligure sarà, come di consueto Diego Marangon, attore e regista teatrale che da anni si occupa di cultura sul territorio con l’Associazione Culturale Liber Theatrum. - spiegano gli organizzatori - L'incontro sarà preceduto da un breve intervento di approfondimento dal titolo “Albintimilium città di confine ieri e oggi” curato da Giulio Montinari, assistente tecnico archeologico presso l’Area Museale di Nervia. Chiuderà l’evento la degustazione della “Turta di Lurè” a cura del Circolo della Castagnola di Ventimiglia, consueta appendice dedicata alla valorizzazione dei prodotti enogastronomici locali. Il corso è accreditato sulla piattaforma SOFIA del Miur ed è previsto il rilascio di crediti formativi per gli insegnanti".
“Non tutti gli alberi” è una storia di formazione in cui il viaggio reale di Alice e del suo compagno estemporaneo Pino, i due giovanissimi protagonisti, si moltiplica, diventando una magica iniziazione e una profonda presa di coscienza di una verità più grande. - spiegano dall'organizzazione - Un vero e proprio passaggio indimenticabile tra il mondo degli uomini e quello degli alberi “Che non sono solo alberi”! Il tutto ambientato in particolare nell’entroterra dell’estremo Ponente ligure a cavallo con il confine francese e la Val Roja, sempre più teatro anche del problematico fenomeno migratorio contemporaneo. Un libro sul lutto, sull’amicizia, sull’adolescenza, sulla famiglia, in cui un ruolo di primo piano ha la natura".
Gli incontri del ciclo letterario termineranno il 18 maggio con Enzo Barnabà e il suo “Il sogno babilonese”.