Una doccia fredda del tutto inaspettata dopo anni di progetti, lavori e finanziamenti che hanno permesso di dare una seconda vita al Forte di Santa Tecla.
RebelDigital, l'agenzia web che cura la comunicazione del Forte, non fa giri di parole nel comunicare la missiva arrivata nei giorni scorsi da Genova con la richiesta di restituzione del Forte di Santa Tecla al capoluogo.
“Forte San Giorgio (questa la corretta denominazione della fortezza) non compare negli inventari redatti al momento del trasferimento dei beni dalla Repubblica Ligure al Regno di Sardegna, rendendo di fatto inefficace ogni successivo passaggio di proprietà” così si legge nel documento fornito da RebelDigital.
La Direzione di Forte Santa Tecla ha attivato tutte le necessarie verifiche per ricercare eventuali documenti utili per confermare la proprietà del bene presso l'Archivio di Stato di Genova e quello di Imperia.
Inoltre si apprende che “entro la fine del 2024 verrà smontato e trasferito nel capoluogo ligure per venire ricostruito in prossimità di Forte Begato, andando a completare ed arricchire il percorso dei Forti genovesi, oggetto di un ampio progetto di rilancio e riqualificazione”.
Genova non è nuova a rivendicazioni di questo genere. Già qualche anno fa sull'asse con Londra nacque il 'bandiera gate' con la rivendicazione del vessillo di San Giorgio e un presunto affitto non pagato per ben 250 anni.
Si attende ora la replica di Palazzo Bellevue.