Riunioni, telefonate, tavoli, incontri, faccia a faccia. Alla fine il Pd ha detto sì: Ivan Bracco, il comandante della polizia postale di Imperia, si candida a sindaco per il centrosinistra. Sarà lui a sfidare Claudio Scajola per la scalata in Comune. Al termine di lunghi e accesi dibattiti il centrosinistra ha trovato un accordo. Per Ivan Bracco, 54 anni, sono stati superati dunque tutti i passaggi, politici e burocratici.
Il suo nome è stato l'unico ad essere riuscito a ricompattare il centrosinistra dopo la spaccatura del Pd. La segreteria provinciale del partito aveva candidato Laura Amoretti, funzionaria dei centri per l'impiego, determinando la fuoriuscita di Domenico Abbo, ex presidente della Provincia di Imperia e dei suoi sostenitori. La notizia fece subito scalpore, vista anche la decisione della segreteria provinciale del Pd, di cambiare le chiavi alla sede.
Successivamente, Ivan Bracco, già designato candidato sindaco della lista civica Imperia Rinasce, decise di lasciare il posto ad Abbo. A quel punto il Pd a Imperia aveva due candidati sindaci: Amoretti e Abbo. Ma ora è tutto chiaro: il partito ha rilanciato la candidatura di Bracco che sarà appoggiato, oltre che dalla propria lista Imperia Rinasce, anche da quella del Pd e socialisti, Sinistra Italiana, Imperia al Centro e Verdi.
“Ce la metteremo tutta, perché deve cambiare un’epoca. Ci proveremo e ce la faremo”. Con queste parole il candidato Sindaco alle prossime elezioni di Imperia, Ivan Bracco, che ha presentato le sue liste unite. Gli hanno fatto eco i responsabili delle liste a suo sostegno: “Dovevamo cambiare i modi per amministrare una città in declino, che sta portando avanti l’attuale Sindaco, come un uomo solo al comando, Non può essere una persona ad imporre le scelte ma devono essere i cittadini ad essere resi protagonisti. Siamo una città con i servizi essenziali in grave difficoltà”.
"É stato un lavoro duro – ha detto Bracco - complicato ma molto piacevole. C'è stata una unione di intenti che dimostra come abbia funzionato la volontà di arrivare ad una volontà comune. Il centrosinistra tutto unito era assente da anni, questa volta ci siamo con un progetto di città e cittadino semplice ma efficace: una proposta nuova che ci consentirà di essere appetibili. È una vittoria per i cittadini che possono avere una offerta politica diversa e una prospettiva diversa per il futuro della nostra città, al quale tengo in particolare, essendo un imperiese doc. Ci siamo trovati su una linea comune: il cittadino è al centro del nostro programma. Il Comune è il primo ente dello Stato che prima di fare ponti, autostrade e grandi opere, deve occuparsi del cittadino nei suoi bisogni: il lavoro, la cultura, i giovani, gli anziani, l'ambiente, una viabilità sostenibile. Tutti elementi che l'attuale amministrazione ha completamente dimenticato, puntando solo su cemento e grandi opere".
“Spero che la scelta di Claudio Scajola di non voler partecipare a dibattiti – prosegue - non venga confermata perchè rappresenta un impoverimento per i cittadini di Imperia. Così non potranno valutare le proposte elettorali. Messa in questi termini è un fatto personale ma io fatti personali non ne ho perchè ritengo che chi fa il politico debba fare il politico e non fare ricordare vecchi passaggi della vita. Non ho nessun problema a confrontarmi con Scajola. Spero che questo avvenga per portare una offerta sulla città e i cittadini abbiano tutti gli elementi per poter scegliere un sindaco di loro gradimento".
Chi dice che lei è stato diretto protagonista dell’inchiesta sul candidato Claudio Scajola? "Non ho tenuto sotto scacco nessuno, sono solo battute giornalistiche. Come cittadino ho tutti i diritti di potermi candidare, esprimere le mie idee e portare avanti un progetto. Non ho nessun problema con l'attuale sindaco o con qualsiasi altra persona con cui ho avuto a che fare nella mia lunga carriera come poliziotto. Un poliziotto ha i diritti civili come tutti gli altri cittadini. In questo discorso forse mi piacerebbe sentire che chi riveste attualmente cariche di un certo tipo, dovrebbe avere almeno per una questione morale, di valutare se è il caso di rivestirle oppure no"
“Dal mese di agosto – termina Bracco - momento in cui abbiamo iniziato questo viaggio, ho sempre chiesto l’unità di tutte le liste anche se non fossi stato io il candidato a Sindaco. Non entro nel merito delle scelte dei partiti, senza mai arroccarci su una posizione netta. Ho dato il supporto che potevo dare per le mie capacità personali e ritengo che il tavolo del centrosinistra abbia confermato la volontà di raggiungere l’obiettivo finale. Questo è il segnale positivo e a me interessa l’oggi e il domani, non quanto accaduto ieri. Se siamo qui è perché c’è sempre stata la volontà di arrivarci, anche se abbiamo registrato qualche turbolenza”.
Domenico Abbo ha così commentato: “Sono stato involontario protagonista di una vicenda che è conclusa più che degnamente. Quello che pensiamo della città lo trasferiamo ad Ivan e le problematiche che ci sono state sono ora superate. Per me è un momento di dimostrare che ad Imperia c’è una classe dirigente degna delle persone che ci hanno dato fiducia. Ora, tutti uniti dobbiamo fare in modo che Ivan raggiunga il risultato che siamo prefissi”.
Soddisfazione anche dal Partito Democratico: “Il percorso lo abbiamo vissuto tutti, è stato sicuramente complesso e articolato. Ora siamo qui e non dobbiamo pensare al passato, perché dobbiamo lavorare compatti per raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissati. Stiamo lavorando a un programma unitario e noi lavoreremo con il resto della coalizione”.
Sulle voci di un mancato ‘vero’ appoggio del PD a Bracco? “Smentiamo di dire che appoggiamo Scajola, noi siamo allineati a tutto il centrosinistra”.
E da Imperia al centro: “Abbiamo sempre partecipato ai tavoli di incontro per compattare il centrosinistra. Il percorso poteva essere migliore ma la scelta del candidato a Sindaco è sicuramente su un nome importante. Ora dobbiamo lavorare sui contenuti per dare una alternativa credibile a questa città".