Mentre si attende, tra circa una settimana, la decisione definitiva per lo spostamento dei banchi al mercato e la data ufficiale del via ai lavori del nuovo parcheggio sotterraneo di piazza Eroi Sanremesi, nella città dei fiori c’è attesa per capire come si evolverà la situazione del palazzetto dello sport di Pian di Poma.
Nel novembre scorso, infatti, il Comune di Sanremo ha deciso di sostituire la ‘Sicrea’, azienda che stava realizzando l’opera, dopo averne rilevato i ritardi rispetto al cronoprogramma stabilito. Ora, però, dovrà difendersi in tribunale ad Imperia, dal ricorso presentato dalla stessa ditta alla quale era stato formalmente contestato l’addebito. Mentre è in corso l’iter per la sua sostituzione con un’altra realtà di impresa, in accordo con il soggetto finanziatore Banca Iccrea e con il cantiere fermo al palo, il 24 aprile prossimo il comune dovrà presentarsi di fronte al giudice.
I lavori sono iniziati il 10 gennaio dello scorso anno e l’opera doveva essere consegnata 400 giorni dopo, ovvero nel febbraio scorso. Ma, secondo l’Amministrazione comunale, la Sicrea avrebbe condotto i lavori con un numero di operai limitato, contestando un ritardo di circa 4 o 5 mesi sulla tabella di marcia. L’azienda ha addotto motivi non dipendenti dalla sua volontà, chiedendo una proroga dei termini contrattuali di 148 giorni, ovvero circa 5 mesi.
A ottobre, riscontrando un livello di avanzamento dei lavori pari al 15% del totale, contro il 70% previsto nel contratto, il Comune ha deciso per la risoluzione dello stesso. La Sicrea, come era prevedibile, non ha accettato la decisione di palazzo Bellevue, facendo ricorso ed ora il tribunale ha convocato le parti per il 24 aprile.
Nel ricorso la Sicrea chiede di accertare l’inadempimento contrattuale, l’annullamento della determinazione dirigenziale e la sua illegittimità. Ma chiede anche di condannare l’Amministrazione al pagamento delle opere realizzate agli attuali prezzi di mercato e al pagamento di 910mila euro pari al 10% delle opere ancora da eseguire. Chiede anche la condanna, sempre per palazzo Bellevue, a pagare 100mila euro per lo scioglimento dei contratti, 50mila per le spese di partecipazione alla procedura e 273mila per la mancata acquisizione degli incrementi di qualifica.
L’Amministrazione comunale si difenderà in giudizio mentre, insieme agli uffici preposti, è al lavoro per arrivare in tempi rapidi alla migliore soluzione, per recuperare sul cronoprogramma e completare un’opera particolarmente importante per la comunità.