Non chiamatelo momento vintage, quello dei Pooh sul palco dell’Ariston nella serata inaugurale del 73° Festival di Sanremo è stato un pieno omaggio alla storia della band nel ricordo di Stefano D’Orazio e con il supporto dell’amico “per sempre” Riccardo Fogli.
Un viaggio nella musica che ha scritto la storia del nostro Paese, un ritorno a Sanremo per la prima volta senza il batterista scomparso nel 2020.
“Siamo tornati a Sanremo, ha sempre rappresentato qualcosa di speciale - hanno dichiarato i Pooh nella sala stampa del Casinò di Sanremo - evoca la vittoria del '90, quell'anno abbiamo deciso di fare il Festival proprio grazie a “Uomini soli”, un brano particolare che, nonostante la gara, ci avrebbe permesso di cadere in piedi. Credevamo nel brano e nel testo. Nel 2016 siamo 'scesi dal palco' perché stavamo vivendo un momento particolare. Poi sono accadute tante cose, la morte di Stefano che ci ha segnati profondamente. Il fatto di essere tornati assieme sul palco nasce da un'esigenza molto profonda. In questa reunion è successo qualcosa di magico, i nostri figli si sono messi insieme e hanno lavorato affinché avvenisse questa cosa”.
E, sul caso Blanco: “Non abbiamo visto, non possiamo dire nulla. È una cosa che ha colpito tutti. Il perché bisognerebbe chiederlo a lui. Il palco di Sanremo è straordinario che evoca tanta emozione, ma chi lo sa? Chiederemo a lui. Noi i fiori li abbiamo regalati alle nostre mogli, alle nostre amiche e, qualche volta, anche alle nostre amanti”.