Continua il 'battibecco' a distanza tra il presidente della Provincia Claudio Scajola, appena nominato commissario dell'Ato idrico e il capogruppo della lista civica 'Diano Marina' Marcello Bellacicco che questa scelta non la digerisce, come ha avuto modo di ribadire in una dichiarazione resa in occasione dell'ultima seduta di consiglio comunale dianese.
Sabato scorso l'onorevole Scajola ha tenuto una conferenza stampa sulla sua nomina a Commissario ad acta. L'ex ministro ha detto al riguardo di non volere rispondere alle sue critiche e che è facile parlare e più difficile lavorare. Vuole commentare?
Direi di si, perché quando si occupa una carica pubblica, non ci si può sottrarre a quesiti o dubbi sul proprio operato, da qualsiasi parte essi arrivino. Comunque, è una risposta che non mi sorprende e mi fa sorridere, perché per esperienza so che normalmente arriva da chi non vuole affrontare gli argomenti nel merito. Così si tira fuori la frasetta sul parlare ed il lavorare. Riconosco che il sindaco Scajola è uno degli amministratori che più lavorano in questa provincia, ma credo di conoscere bene cosa sia il lavoro, avendoci convissuto per più di 40 anni. E ciò che ho ottenuto lo devo al superamento di concorsi, valutazioni, responsabilità e rischi, non certo per militanza di partito.
Quindi confermate la vostra contrarietà a questa nomina?
Assolutamente si, sulla base di quanto scritto nel Decreto della Regione che la ufficializza. Il Decreto prevede che in caso di inefficienza del Presidente della Provincia attualmente Claudio Scajola, intervenga il commissario ad acta, cioè lo stesso Scajola. E' come se al primo pilota di un auto che non guida bene, subentrasse lo stesso primo pilota, ma con funzione di secondo pilota. Ma le sembra una cosa sensata?
Onestamente, non dubitiamo delle capacità del sindaco Scajola di affrontare la drammatica situazione idrica, ma lo faccia come presidente della Provincia che, in fondo, è la figura a capo dell'Ato imperiese. Ma se ci deve essere per forza un commissario ad acta, per trasparenza e pluralità di controllo, riteniamo che non possa e non debba essere lo stesso presidente della Provincia, chiunque esso sia.
Anche se è a costo zero, come affermato da Scajola?
Sino a prova contraria, il Decreto Regionale di nomina sancisce che i 97 mila Euro vengano pagati al commissario ad acta e non ad altri circa. E questo per noi è Vangelo. Le parole restano tali.
Ma l'onorevole Scajola ha affermato che lui non percepirà compenso e quel denaro verrà ripartito tra i 4 componenti dello staff...
Non dubitiamo delle sue buone intenzioni, anche se, mi permetta una perplessità, che nasce sempre dall'esame dei fatti. Il Decreto afferma che dopo vari incontri, a cui ha partecipato anche il presidente Scajola è stata determinata la necessità di nominare un commissario ad acta. Pertanto, visto che la decisione è stata presa con il sindaco Scajola, ci chiediamo perché non sia stata sancita subito la gratuità del commissario ad acta, con il compenso ripartito ai quattro di staff. Sinceramente, mi sembra tanto una di quelle planate improvvise, di un aereo che incontra il maltempo e deve variare la rotta.
Quindi risultato raggiunto comunque, non ne faccia una questione di lana caprina
Nella sostanza non direi, perché i 97 mila euro, pur se ripartiti ai quattro di staff, comunque saranno pagati. In più vanno conteggiati gli stipendi di 3 funzionari che, distolti dalle normali mansioni, si dedicheranno a questo compito. La dottoressa.Brescianini non si conta perché in pensione. Le sembra un costo zero? Nella Pubblica Amministrazione i costi si determinano contando tutto, non solo ciò che conviene far apparire.
Infine, voi avete parlato anche di incompatibilità della figura del sindaco di Imperia con quella di Commissario ad acta. Perché?
Perché incompatibilità è sinonimo di Amat e lo spiego. Amat Spa partecipata del Comune di Imperia, sino a poco tempo fa, ha gestito in autonomia il suo servizio idrico, nonostante la legge prevedesse il suo assorbimento da parte di Rivieracqua, con cui firmò nel 2012 una convenzione. Non bastava a ripristinare la legalità neanche una sentenza del TAR Liguria del 2014, che ribadiva l'attività illegittima di Amat, sino a quando nel gennaio 2021, il Comune di Imperia si degnava di rispettare la legge, chiudendo i battenti della sua partecipata e trasferendo la responsabilità del servizio a Rivieracqua. Tutto ciò sotto gli occhi di vari presidenti della Provincia e di una Commissario ad acta, che non erano di certo il sindaco di Imperia.
Adesso, che bisogna decidere il valore da attribuire ad Amat, un aspetto che influirà sul disastrato deficit di Rivieracqua, secondo lei, è normale farlo con il sindaco di Imperia, ex proprietario di Amat, che non solo é il Presidente della Provincia e responsabile dell'ATO, ma é anche il Commissario ad acta?