Scoperta una grande tomba a tumulo realizzata con migliaia di pietre che rimanda al periodo protostorico nei pressi della diga di Tanarda (Pigna). È la più significativa, prestigiosa, spettacolare e simbolica sepoltura destinata a rimanere scolpita nelle pagine di storia dell'estremo Ponente Ligure.
Il grandioso monumento funerario di 12 metri di diametro per 2,50 di altezza si trova a 1300 metri di altitudine sulla cresta di uno sperone roccioso che sprofonda nelle gole del Rio delle Tane sulle alture di Buggio frazione di Pigna. Domina dall’alto un vasto orizzonte con scenari di grande suggestione sulla Val Nervia e le montagne circostanti. (la freccia nella foto sotto indica in lontananza la tomba eretta sulla cima della voragine).
La tomba eretta a breve distanza da un un banco di roccia altare sacrificale, si presenta come una grande mezza cupola realizzata con migliaia di pietre raccolte nel bosco che riflette una notevole spesa energetica di una comunità coesa per onorare un personaggio molto importante del gruppo sociale. In mancanza di spazio sul lato nord della tomba è stato eretto un muro in pietra a secco che misura m. 4,10 di lunghezza per cm. 85 centimetri di altezza, necessario per completare la forma circolare del tumulo. Al centro della tomba una leggera depressione a pianta rettangolare potrebbe testimoniare un cedimento delle lastre di copertura della cella funeraria
Visitando il luogo non si può fare a meno di restare stupefatti e ammirati della sensibilità dei suoi esecutori per aver scelto, malgrado le enormi difficoltà, di realizzare una tomba monumentale sulla cima della voragine, non solo per ossequiare un personaggio importante, ma soprattutto con il preciso intento di renderla visibile a chilometri di distanza ed essere certi che fosse colpita dai primi raggi del sole del mattino. Sole che ogni giorno nasce e muore, che ha forgiato il credo nelle popolazioni preistoriche di una nuova vita oltre la morte. Ulteriore testimonianza che l’ umanità primitiva non ha mai accettato la morte come un fine vita assoluto irrevocabile.
Andrea Eremita
'I Segreti della Val Nervia'