Politica - 16 gennaio 2023, 10:44

Anche una serie di associazioni dell'estremo ponente ligure per la campagna 'Riprendiamoci il Comune'

tra queste: Acli San Martino, Aifo, Attac, Cimap, Cittadinanzattiva, Fridays For Future, Intemelia 25 Aprile, Popoli in Arte e Rete Sanremo Solidale

Anche una serie di associazioni dell'estremo ponente ligure per la campagna 'Riprendiamoci il Comune'

Depositate le due proposte di legge d’iniziativa popolare alla Corte Suprema di Cassazione e dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del 14/01/23, il prossimo 28 gennaio partirà la campagna “Ripendiamoci il Comune”, sostenuta da numerose realtà, reti, sindacati e localmente promossa dalle associazioni Acli San Martino, Aifo, Attac, Cimap, Cittadinanzattiva, Fridays For Future, Intemelia 25 Aprile, Popoli in Arte e Rete Sanremo Solidale.

"Sgombriamo subito il campo da equivoci - evidenziano i sostenitori - la campagna non è un attacco alle istituzioni, semmai si propone di restituire un ruolo pubblico, sociale, ecologico e relazionale ai Comuni, luoghi della democrazia di prossimità. Con l’avvento delle politiche liberiste e di austerità, la funzione pubblica e sociale dei Comuni è stata fortemente pregiudicata. Il patto di stabilità e il pareggio di bilancio – misure economiche di drastico contenimento della spesa pubblica – hanno profondamente mutato la natura dei Comuni, che, da garanti dei diritti fondamentali, sono divenuti enti la cui unica preoccupazione è la stabilità dei conti economici. In seguito a questo, i Comuni hanno tagliato pesantemente la spesa per i servizi e per gli investimenti, privatizzato i servizi pubblici locali e messo sul mercato il territorio e il patrimonio immobiliare".

"Tutto questo non trova alcuna giustificazione: infatti, la quota parte del debito pubblico nazionale attribuita ai Comuni non supera l’1,5%! Intanto Cassa Depositi e Prestiti ha dismesso i panni di soggetto pubblico al servizio dei Comuni per diventare un soggetto di mercato che compete con le banche. I finanziamenti sugli investimenti richiesti dagli enti locali diventano normali operazioni con tassi di interesse stabiliti dal mercato che a volte sono da 'usura'. Le proposte di legge intervengono su alcune contraddizioni generali dell’attuale situazione dei Comuni e provano a rispondere a due domande fondamentali: quali devono essere gli obiettivi e le modalità decisionali di un Comune? Attraverso quali risorse e con quali modalità un Comune si può finanziare?"

La campagna “Riprendiamoci il comune” indica un percorso collettivo per provare a mettere in discussione l’esistente: una raccolta di firme su due proposte di legge e la costituzione di gruppi locali per discutere temi che stentano a divenire centrali nel dibattito politico, ma che invece hanno forte ricadute sulla qualità delle nostre vite: "La prima proposta di legge si prefigge una profonda riforma della finanza locale, sostituendo al pareggio di bilancio finanziario il pareggio di bilancio sociale, ecologico e di genere e dando alle comunità territoriali strumenti di autogoverno partecipativo. La seconda proposta di legge si prefigge la socializzazione di Cassa Depositi e Prestiti, ritrasformandola in ente di diritto pubblico, decentrato territorialmente, mettendo a disposizione dei Comuni e delle comunità territoriali le ingentissime risorse del risparmio postale, che ad ora ammonta a 280 miliardi di euro. Due proposte capaci di parlare ai diritti sociali, ecologici e relazionali delle comunità territoriali, ai diritti e ai saperi del lavoro pubblico, alla capacità di ascolto e permeabilità di quella parte di amministratori e amministratrici locali che ancora collocano la propria funzione dentro la dimensione del prendersi cura. Perché non è la resilienza a cambiare il mondo, ma comunità di cura capaci di lotta e trasformazione".

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