Attualità - 23 dicembre 2022, 12:21

Carenza di medici e problemi nazionali e locali: l'Ordine "Miopia assoluta della politica con promesse non mantenute” (Video)

Nella nostra Provincia la carenza di Medici è ancora più significativa rispetto alla media nazionale: motivazioni dovute, oltre che alle ragioni suddette, anche per alla scarsità dei servizi (collegamenti ferroviari ed autostradali) e per il costo della vita

Carenza di medici e problemi nazionali e locali: l'Ordine "Miopia assoluta della politica con promesse non mantenute” (Video)

Interviene duramente il Consiglio dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della Provincia di Imperia, insieme a quello nazionale, in relazione alla grave situazione in cui versa la sanità non solo nella nostra regione e soprattutto nel Ponente ligure, ma anche a livello nazionale.

“E’ necessario che il cittadino sappia che la sanità – evidenzia l’Ordine - o meglio la professione medica, è stata per molteplici anni e ancor più ora, scarsamente considerata a livello ministeriale, disattendendo quelle che erano i frequenti richiami Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici e Odontoiatri. Una miopia assoluta con promesse non mantenute”.

In questi anni il Fondo Sanitario Nazionale è cresciuto di 14 miliardi e altri 15 sono stati previsti dal PNRR: “Ma neanche un euro - dichiara il Presidente della FNOMCeO , Anelli - è stato destinato ai professionisti, che sono la spina dorsale del Servizio Sanitario. Non servono solo risonanze magnetiche e Tac, serve anche chi le fa funzionare e chi sa leggerne gli esiti”.

Che sempre più medici lascino la sanità pubblica è noto da tempo e la situazione nella nostra provincia peggiora continuamente. Solo considerando i pensionamenti usciranno, da qui al 2027, 41.000 tra medici di famiglia e dirigenti medici, 50mila se consideriamo l’insieme dei medici del Servizio sanitario nazionale. Ma il Servizio sanitario nazionale senza le persone, senza i medici e senza i professionisti sanitari non esiste. A questo si è aggiunto il grave fardello della pandemia da Covid-19 che ha contribuito ad esasperare, in senso negativo, le incombenze dei MMG, dei PLS e dei Colleghi ospedalieri, maturando in tutti loro la voglia di ‘scappare’.

Nella nostra Provincia la carenza di Medici è ancora più significativa rispetto alla media nazionale: motivazioni dovute, oltre che alle ragioni suddette, anche per alla scarsità dei servizi (collegamenti ferroviari  ed autostradali) e per il costo della vita assai notevole: “Conseguentemente a ciò – sottolinea l’Ordine della nostra provincia - siamo stati una delle prime aziende sanitarie in Italia, dove ‘obtorto collo’ i Direttori Generali sono stati costretti a ricorrere all’impiego di cooperative di medici al fine di coprire i turni dei Pronto Soccorso e in alcuni reparti specialistici”.

“Per la politica, i medici sono invisibili”: È questa la denuncia senza mezzi termini avanzata dalla nuova campagna lanciata giorni fa dalla Federazione nazionale degli Ordini dei medici in affissione e con uno spot che verrà diffuso sui social media e proiettato nelle sale cinematografiche.

Il video mostra un medico bardato con tuta e dispositivi di protezione anti-Covid, che lentamente si spoglia. Mano a mano che gli indumenti cadono sul pavimento, la figura scompare: “E noi ci rendiamo conto – dicono dall’Ordine nazionale - che il medico è ‘invisibile’, come il protagonista del romanzo di H.G. Wells”.

“Si tratta di una campagna di grande impatto - interviene ancora il Presidente della FNOMCeO, Anelli - che punta sulla metafora dell’invisibilità per sottolineare i molti problemi del Servizio Sanitario Nazionale dei quali nessuno sembra volersi accorgere: fondi tagliati, strutture antiquate, assunzioni bloccate, carenze di personale che costringono i medici in servizio a fare milioni di ore di straordinario. Talvolta, alcuni politici hanno scarsa dimestichezza con il lessico e rischiamo di avvilire ancor più la professione medica, rilasciando interviste ed opinioni nei vari talk-show, sui canali social o sulla carta stampata”.

L’Ordine dei Medici e Odontoiatri della Provincia di Imperia invita i cittadini a riflettere e a comprendere l’opera dei  Medici e di tutte le professioni sanitarie, riconoscendo ad esse il ruolo etico e sociale dovuto e nel contempo sostenere con forza il ruolo del SSN che in questo momento corre il grande rischio di insostenibilità. Questo prendendo atto del  progressivo svilimento del ruolo del medico, visto dalla politica ma anche dai cittadini come ‘super tecnico’, come ‘prestatore d’opera’ conseguente all’applicazione di un modello aziendalistico della sanità dove si privilegiavano gli equilibri di bilancio agli obiettivi di salute.

“Il disagio dei medici – viene sottolineato dall’Ordine imperiese - riguarda sia i dipendenti (coloro che operano prevalentemente in ospedale) che i medici convenzionati (Medici di famiglia, Pediatri di libera scelta, specialisti ambulatoriali). Turni infiniti, carenza di organici, burocrazia soffocante, scarso riconoscimento sociale ed economico, aggressioni e incidenti sul lavoro rendono impossibile dedicarsi ai pazienti con la dovuta serenità. Tanto che sempre più professionisti lasciano il servizio sanitario nazionale, scegliendo il privato, laddove talvolta vengono offerte migliori condizioni di lavoro e di vita, l’estero o il prepensionamento”.

Un tempo gli ospedali erano luoghi rispettati, perché era là che si curava la malattia e si leniva il dolore: “Oggi sono diventati i luoghi – prosegue l’Ordine nazionale - dove la sofferenza si trasforma in rabbia, dove si pretende subito e ad ogni costo, anche se talvolta impossibile, un soddisfacimento dei propri bisogni, specie nei Pronto Soccorso. Luoghi in ogni caso non sicuri, dove una lite può degenerare in tragedia. Occhi stanchi, sguardi preoccupati, sfiducia e rammarico: questa è, salvo poche eccezioni, la condizione in cui, sempre più spesso, ci si imbatte nell’incontrare i medici”. 

Altra causa, non meno importante, della crisi, è la mancata programmazione dell’accesso alle scuole di specialità ed al corso di formazione in Medicina Generale, anche queste dovute alla necessità di risparmio: “Purtroppo – evidenzia in questo caso l’Ordine dei Medici - solo l’epidemia da Covid ha messo in luce la mancanza di specialisti in tutte le branche e di dottori di Medicina Generale. Per non parlare delle modalità di accesso alle scuole di specialità tramite concorso nazionale e della scarsa attenzione del mondo universitario verso la possibilità che gli specializzandi possano frequentare gli ospedali periferici per loro formazione, contribuendo con la loro presenza a migliorare l’assistenza. Per non parlare degli stipendi non adeguati: siamo il terz’ultimo Paese in Europa sul fronte delle remunerazioni dei medici, davanti solo a Portogallo e Grecia.. E poi l’aziendalizzazione, che considera i medici come fattori produttivi e i pazienti come voci di spesa”.

Carlo Alessi

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