Politica - 13 dicembre 2022, 14:25

Pesca, Vice Presidente Piana: “Ripristino degli stock ittici e conferma meccanismo di compensazione 2022 non bastano”

"Desta molta preoccupazione il fatto che l’Unione Europea persista nell’adottare misure tanto restrittive, senza prevedere un bilanciamento in grado di dare ossigeno al settore"

Alessandro Piana

Alessandro Piana

Il Consiglio dell’Unione Europea approva le regole per la cattura degli stock ittici nel Mediterraneo per il 2023, dopo 2 giorni di negoziati. “Un insieme di provvedimenti su cui dobbiamo intervenire con forza per tutelare i nostri pescatori - commenta il vice presidente con delega alla Pesca Alessandro Piana -. Preservare lo stock biologico è necessario, ma lo è, tanto più, la salvaguardia del lavoro delle nostre aziende ittiche. Solo in Liguria si tratta di circa 80 imbarcazioni totali che, con tenacia, investimenti e potenziamento delle infrastrutture nei porti da pesca hanno affrontato la crisi degli ultimi due anni meglio della media nazionale e hanno continuato ad assicurare sulle nostre tavole un prodotto ittico salubre, di elevata qualità. Proprio per questo abbiamo il dovere di sostenere il settore e le necessità del territorio”.

Nel perseguire gli obiettivi di sostenibilità entro il 2025, derivanti dagli obblighi giuridici dell’Unione Europea, su proposta della Commissione, è stata adottata una riduzione delle giornate di pesca per i pescherecci da traino del 7% nel Mediterraneo occidentale e, analogamente, del 7% per lo stock del gambero rosso in Liguria. Inoltre, sono state introdotte ulteriori misure tecniche per ridurre la cattura del gambero viola dal 2% al 3%. “Questo insieme di provvedimenti – continua Alessandro Piana - sta colpendo ulteriormente un settore già duramente provato da continue misure restrittive. Un comparto indebolito anche da due anni di crisi pandemica e dall’emergenza bellica, che ha portato ad un aumento spropositato dei costi di gestione. Desta molta preoccupazione il fatto che l’Unione Europea persista nell’adottare misure tanto restrittive, senza prevedere un bilanciamento in grado di dare ossigeno al settore. Mancano anche adeguate misure compensative che possano garantire una riorganizzazione del comparto: di questo passo temiamo la chiusura di molte imprese ittiche ed un conseguente aumento della disoccupazione. Un fenomeno, in questo momento storico, inaccettabile”.

C.S.

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