Attualità - 13 dicembre 2022, 07:11

Ventimiglia: proposta d'acquisto della Soprintendenza ai Beni Archeologici per l'ex ospedale 'Santo Spirito'

Il valore è stimato intorno ai 2,5 milioni. Nelle mire dell'ente genovese la sua trasformazione in polo museale legato al vicino Teatro Romano

Ventimiglia: proposta d'acquisto della Soprintendenza ai Beni Archeologici per l'ex ospedale 'Santo Spirito'

Dopo il no del Comune di Pigna alla proposta della Diocesi e della Prefettura di allestire un centro migranti, ecco la proposta per trovare una futura destinazione dell’ex Ospedale Santo Spirito di Ventimiglia, a ridosso della zona di Nervia.

La struttura, di proprietà del Comune di Pigna, sembrava potesse diventare il luogo di accoglienza dei profughi, dopo la serie di no alla riapertura del Campo Roya, nella zona di Bevera, sempre nella città di confine. Ora, invece, arriva la proposta della Soprintendenza ai Beni Archeologici della Liguria, che secondo fonti ben informate, vorrebbe allestire all’ex Santo Spirito un polo museale con tanto di foresteria, legato al vicino Teatro Romano.

L’ex ospedale conta su circa 4.000 metri quadri e la vendita per il Comune di Pigna potrebbe aggirarsi intorno a 2,5 milioni di euro. Una cifra molto importante per un piccolo entra come quello del profondo entroterra ventimigliese. Ma il Comune dovrà utilizzare quella cifra (visto che l’ex ospedale rientra nel lascito Isnardi) esclusivamente per i bisognosi e gli anziani.

Già adesso i proventi dell’affitto dell’ex ospedale venivano utilizzati nel sociale, in particolare per la Rsa di Pigna dove trovano spazio oltre 30 ospiti. Ovviamente bisognerà capire se la Soprintendenza confermerà la proposta d’acquisto, che verrà presentata ufficialmente questa sera nel Consiglio comunale di Pigna dove è anche prevista la presa d’atto delle perizie di stima.

“Se andrà in porto la vendita tutto il comprensorio intemelio ne avrà un beneficio importante – ha detto il Sindaco di Pigna, Roberto Trutalli – perché un polo museale legato al teatro romano sarà importante sul piano culturale e turistico. Non che il problema dei migranti sia da sottovalutare, anzi. Ma quella è una zona che potrebbe garantire una rivalutazione della città di confine ma anche di tutto il comprensorio intemelio".

Carlo Alessi

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