Una notizia recente che ha coinvolto il casinò di Sanremo è quella di un cartaio (ovvero l’incaricato a mescolare e distribuire le carte nei giochi) del “Punto Banco”. L’uomo di 57 anni avrebbe infatti utilizzato complici esterni e truccato impercettibilmente le carte da gioco, riuscendo a truffare il casinò per ben 300mila euro.
La notizia risale circa a Ottobre 2022, con un’indagine che lo ha coinvolto personalmente dopo anni di servizio presso il casinò, che prima di licenziarlo lo aveva già sospeso, attendendo risposte ad alcune domande. Alla fine la Casinò SPA, l’azienda proprietaria della struttura di Sanremo, ha disposto il licenziamento del dipendente, che ora è accusato anche di truffa aggravata, dopo un lavoro congiunto di Procura e Polizia per procedere con intercettazioni telefoniche e ambientali, così come anche video di telecamere, aggiunte appositamente per il fatto.
Questo episodio ha ovviamente riaperto il dibattito sull’effettiva sicurezza dei casinò e della correttezza dei suoi giochi. Troviamo molti “trucchi di magia” online e in tv dove è evidente che la persona che li svolge ha un metodo per tracciare le carte, ma abbiamo anche diversi altri casi simili successi in Italia e nel mondo, che mostravano come appunto i “card handler” possano sviluppare un sistema per contare le carte o modificarle in maniera percettibile soltanto agli esperti e loro stessi.
Dopotutto quando si gioca d’azzardo, c’è un po’ di più per alcuni del semplice divertimento, in quanto si scommette denaro che, inevitabilmente, attrae anche le personalità che cercano soltanto di abusare il sistema.
Questa discussione è piuttosto “antica”, al punto che persino nei film western vediamo cowboy di fine ‘800 sfoggiare trucchetti e manipolazioni delle partite contro gli altri, solo per poi finire in una sparatoria o una scazzottata da saloon.
I moderni casinò, fisici e online, hanno una serie davvero estenuante di controlli e regole da rispettare. Dalle norme AML (Anti Money Laundering) per impedire il riciclaggio di denaro, alle tecnologie utilizzate per impedire qualsiasi abuso da parte dei dipendenti e dei clienti di uno specifico gioco, c’è davvero molto lavoro dietro qualsiasi sala da gioco. Un esempio? Se guardiamo ai casinò più moderni, non è più il cartaio a mescolare le carte, ma una macchina in cui si inserisce il mazzo e lo si recupera mescolato.
Casinò fisici sicuri: lo sono anche quelli online?
I casinò online non fanno, certamente, eccezione. Sin dal 2011, anno in cui è stata introdotta la licenza AAMS (ora diventata ADM) per legalizzare le realtà di gambling online in Italia, sono moltissime le procedure per garantire un gioco equilibrato ed evitare truffe o abusi da entrambe le parti. Per poter mantenere la licenza annualmente, infatti, vanno rispettati degli specifici criteri di payout, va dimostrato e garantito l’RNG “reale”, dove appunto la manipolazione dei risultati non è prevista e molti altri requisiti.
A questo dobbiamo aggiungere anche i diversi siti che periodicamente pubblicano una lista di casinò sicuri AAMS/ADM, di fatto impedendo che casinò “fuffa” e realtà nate con il solo scopo di truffare i propri giocatori prendano nuovamente piede.
Il settore dei casinò online agli inizi degli anni 2000, dopotutto, era un po’ una specie di “far west” (parlando di cowboy), dove la maggior parte delle realtà esistenti non poteva garantire la completa sicurezza delle transazioni per via di tecnologie troppo deboli per resistere agli attacchi degli hacker, ma che si appoggiavano anche su licenze di scommesse online internazionali: Curaçao, Gibilterra, Antigua e Barbuda, così come anche più recentemente Malta. Questi tipi di licenze, però, permettevano di far effettivamente pendere la bilancia dalla parte dei gestori, soprattutto senza verificare la reale casualità dei risultati ottenuti nei giochi da parte dei giocatori. Un’arma a doppio taglio, però, che permetteva ai più “tecnologici” di utilizzare questi sistemi a proprio favore, manipolando appunto i risultati, di fatto commettendo una truffa abusando di tecnologie imperfette.
Ad oggi, complice anche la sempre più forte espansione dei casinò online, le misure di sicurezza sia in termini di privacy che di transazioni finanziarie sono al massimo storico. La crittografia SSL a 128 o 256 bit, la verifica periodica dell’RNG e dei rate di payout, ma anche l’adesione a campagne contro la dipendenza da gioco d’azzardo, i bonus di benvenuto e le promozioni speciali che vengono periodicamente rinnovate sono tutte “novità” spinte da un misto di legislazione rigida e interesse crescente per le piattaforme online.
Il mito delle rapine e delle truffe ai casinò
Se pensiamo alle “truffe da casinò”, dopotutto, probabilmente le prime immagini che ci spuntano in mente sono quelle di film come Ocean’s Eleven o altri grandi pellicole del genere “crime”, dove astuti furfanti riescono a svuotare il caveau interno di un casinò, oppure a portarsi via grandi somme di denaro senza che venga detto loro qualcosa, abusando del calcolo delle carte o altri trucchi. Se da una parte queste sono solo storie create appositamente per girare i film, l’altra parte della medaglia presuppone che ci sia una base di verità da cui partire. Non a caso, infatti, dagli anni ‘70 ad oggi i sistemi di sicurezza dei casinò si sono evoluti a dismisura, andando di pari passo con i casinò online, diventati ormai completamente sicuri sia per il cliente che per il gestore.
Questo discorso, sembra ovvio dirlo, è sempre al meglio delle possibilità. Come sempre e per ogni cosa, di tanto in tanto qualcuno riesce ad escogitare un metodo per superare i giganteschi ostacoli posti dalla sicurezza ferrea di realtà fisiche e online, finendo però con il ritrovarsi indagati per truffa e licenziati da uno dei casinò più famosi d’Italia. Ecco cosa succede quando si porta il concetto di “High risk high reward” a estremi malsani. Giocare d’azzardo rimane, nonostante tutto, un gioco e da tale va trattato, senza mai esagerare.