La Portosole Srl (di proprietà del fondo britannico Reuben) ha acquisito la ‘Porto di Sanremo Srl’, che ha il diritto di prelazione sul bando per il restyling del futuro porto vecchio della città dei fiori. La notizia è della settimana scorsa e, dopo aver sentito i pareri dell’Amministrazione (QUI l’intervista al Sindaco) e di Walter Lagorio (QUI), abbiamo chiesto un colloquio alla ‘Reuben Brothers’.
Un colloquio di circa mezz’ora nel quale abbiamo sviscerato i motivi dell’acquisizione e le intenzioni dell’azienda che parteciperà al bando. In questo modo Portosole (nuova proprietaria della ‘Porto di Sanremo Srl) avrà il diritto di prelazione: in sede di gara pubblica lo potrà esercitare a 15 giorni dall’aggiudicazione a un eventuale altro soggetto.
Portosole ha portato avanti una progettazione per partecipare alla gara e ora con l’acquisizione è diventato il promotore con la società appena comprata. Infatti, formalmente la ‘Porto di Sanremo’ non è stata acquista dalla ‘Reuben Brother Holding Italia’ ma da Portosole, che di fatto è di proprietà del fondo inglese.
Al portavoce della ‘Reuben Brothers’ abbiamo chiesto lumi sul progetto di Portosole, che nessuno ha mai visto. In primo luogo ci chiediamo se quanto presentato dalla ‘Porto di Sanremo’ piace o ci saranno dei cambiamenti: “Il porto vecchio è per noi un ‘asset’ strategico, soprattutto per la vicinanza di Portosole ma anche per le sinergie inequivocabili che comporta. Avere la gestione di due specchi portuali attaccati e uno specchio acqueo centrale è sicuramente appetibile, con circa 1.000 posti barca a pochi chilometri da Montecarlo”.
Nello specifico sul progetto? “Ci è piaciuto ma ha delle criticità e lo sapevamo come la cittadinanza. Qualcosa sotto il profilo estetico-fuinzionale cambierà nelle nostre idee ma non nei diritti, che saranno garantiti a tutti come associazioni, pescatori e anche i locali. Ovviamente rispetteremo in pieno il bando e la procedura che ha portato a quel progetto. Compreso il tunnel sotto via Nino Bixio e il parcheggio previsti, come sottolineato anche dal Comune”.
Sempre in tema di progetto c’è un particolare che può dirci e che differisce con quello della ‘Porto di Sanremo’? “Dico solo che sarà più bello e funzionale ma posso dire solo che gli spazi a uso pubblico saranno più ampi e fruibili del progetto originale. Questo perché pensiamo che la collettività che concede un bene a un privato per uno sfruttamento economico, deve avere un ritorno almeno formale. Gli spazi saranno belli, funzionale e dove si possono fare manifestazioni, visto che Sanremo è una città che vive di turismo”.
Come abbiamo chiesto al Sindaco, avete paura di essere additati di un monopolio sul mercato portuale? “Noi lo speriamo, ovviamente. No dimentichiamo che le risorse pubbliche sono sempre meno e la conferma arriva dai ‘leasing costruendo’ messi in campo dal Comune, realizzati con investimenti a debito per la grande riqualificazione della città. Con il Pnrr si finanziano piccoli progetti e, quindi, se ci sono investitori anche esteri che hanno voglia di far qualcosa di bello, ritengo sia una buona soluzione”.
Il progetto di restyling del porto vecchio prevede interventi per il rispetto dell’ambiente? “Siamo privati e lavoriamo per guadagnare ma assolutamente si. Abbiamo in mente un tentativo di rendere quanto più autosufficiente sul piano energetico il futuro porto, cosa che nel progetto del promotore non era un aspetto approfondito. C’era anche poco verde mentre il nostro cercherà di averne molto di più. I porti sono molto energivori e, anche se non sarà facile, vogliamo provare a renderlo più autonomo possibile”.
Il progetto del porto vecchio si sposa con Portosole ma riporta d’attualità la zona ‘cuscinetto’ tra i due approdi, quella delle spiagge che ha anche tutta una zona vivibile. Quella che negli anni ’80 era pensata come una serie di piscine che avrebbero dovuto sostituire gli arenili: “Il progetto del porto vecchio nasce anche come uno dei tasselli di una ipotesi di ‘waterfront’ per capire come incastrarli tra loro. Certo, un’idea l’abbiamo e riguarda la fruizione di questo spazio a 360 gradi, con infrastrutture diversi. Va ragione, affrontato con l’Amministrazione sia questa o la prossima. La procedura dovrà avere un iter simile a quello del porto vecchio e non neghiamo che ci siamo affidati allo stesso studio. Le concessioni arriveranno a fine 2023 e noi su questo lavoreremo ma non si tratta di semplici spiagge, visto che dovrà essere affrontato in chiave ambientale con opere importanti, sia per i due torrenti che per il fatto che si trova in mezzo a due porti”.
Per terminare: cosa ha visto il fondo ‘Reuben’ nella città di Sanremo, per l’interesse che ha dimostrato? “Ha visto tanto perché i due fratelli hanno sempre detto che noi non capiamo quanto sia bella l’Italia, quanto costa poco e quanto conviene a noi stranieri venire a investirci e anche a vivere. L’occasione di Portosole è arrivata in virtù di una acquisizione del gruppo Cozzi Parodi e poi l’appetito vien mangiando. Portosole era un bivio e, se non si trovava una quadra con il porto vecchio e il resto, a un certo punto magari poteva anche essere ceduto e, invece, decisamente non è più così”.