Sport - 10 novembre 2022, 11:09

Migranti, il calcio come strumento di integrazione sociale: l'iniziativa a Ventimiglia

Obiettivo: realizzare un laboratorio per far crescere il calcio "straniero" con in prospettiva anche un torneo-integrazione

Migranti, il calcio come strumento di integrazione sociale: l'iniziativa a Ventimiglia

Il gioco del calcio come strumento concreto di integrazione sociale. A Ventimiglia è in corso un interessante progetto dedicato ai migranti e ai loro problemi, cofinanziato dall'Unione Europea con l'Uisp capofila e patrocinato, tra gli altri, dalla Regione Liguria e dall'Agenzia regionale per il lavoro. Obiettivo: realizzare un laboratorio per far crescere il calcio "straniero" con in prospettiva anche un torneo-integrazione.

L'iniziativa è curata dal Ventimiglia Calcio e dall'Arci che hanno messo in campo, è davvero il caso di dirlo, le loro forze migliori: il tecnico della prima squadra granata Gianfranco Massullo, il tecnico dell'area non competitiva della stessa società Armando Vitetta e Giuliana Checa del direttivo imperiese dell'Associazione culturale.

Partecipano al progetto 18 migranti quasi tutti ospitati a Villa Catina di via Gallardi. Un gruppo che non sarà magari "all stars" ma che in compenso proviene davvero da mezzo mondo: Marocco, Ghana, Liberia, Sudan, Pakistan, Bangla Desh, Tunisia, Armenia. L'età dei giocatori oscilla tra i vent'anni e i 42.

Il laboratorio-calcio si svolge al Morel di Peglia, prevede 100 ore di attività e terminerà a fine 2023. Ogni settimana due ore di allenamento, di solito il lunedì tra le 14,30 e le 16,30. Ventimiglia Calcio e Arci si sono impegnati a fornire i kit di gioco, dalle magliette, ai pantaloncini, alle tute. 

Redazione

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