Mentre il Comune di Sanremo ha ottenuto un ‘rinvio’ del passaggio di ‘Casa Serena’ dalla My Home a palazzo Bellevue, il gruppo di cultura politica della Federazione Operaia Sanremese, torna a parlare della Rsa di Poggio, sulla quale sin dall'inizio si era espresso in modo contrario alla vendita.
“Una scelta – dicono dalla Fos - figlia dell'assenza di una visione politica rispetto all’importante ruolo della presenza pubblica in questo tipo di strutture. Abbiamo nel tempo sviluppato un ragionamento, indicato un percorso e poi avanzato una proposta concreta per mantenerla nell'orbita nel campo del pubblico. Ora che l'operazione vendita (votata dalla sola maggioranza del Consiglio Comunale) è fallita in modo clamoroso, riteniamo che la notizia apparsa su Sanremo News ‘il Comune di Sanremo comunque assicurerà direttamente o indirettamente la continuità dell'attività assistenziale di Casa Serena seppur un periodo limitato’, è un fatto da cui ripartire per individuare un percorso che porti ad una soluzione diversa e definitiva della vicenda”.
Il Gruppo della FOS, in netta contrapposizione con l'ipotesi di un nuovo bando (cessione dell'immobile e del servizio) per la vendita, rilancia i contenuti del documento approvato dall'Assemblea del Gruppo e reso pubblico già il 20 ottobre 2021.
La Fos ribadisce un concetto affermato più volte: ‘Casa Serena può e deve essere mantenuta nell'orbita del pubblico e continuare ad avere un legame importante con il Comune di Sanremo’. Se questo concetto di fondo è condiviso, è possibile predisporre un progetto a breve, medio e lungo termine. In questo contesto andrebbe collocata l'ipotesi (a medio termine) da noi prospettata nell'ottobre del 2021: “far transitare, nei modi e nei tempi opportuni, ‘Casa Serena’ sotto il controllo di una istituzione storica di diritto privato della città, la Fondazione ‘Borea-Massa’, il cui Cda viene in parte eletto dal Consiglio Comunale e in parte nominato dal Sindaco.
“Tale operazione – prosegue la Fos - consentirebbe la realizzazione di un importante polo di Rsa che troverebbe nel Comune di Sanremo un riferimento importante. Oò polo potrebbe accogliere, con le sue due strutture (via Borea e Poggio) circa 200 ospiti e consentirebbe di raggiungere, in breve tempo, almeno cinque obiettivi fondamentali:
- far uscire ‘Casa Serena’ dal Bilancio del Comune;
- farla gestire dalla Fondazione ‘Borea-Massa’;
- assicurare una gestione stabile e trasparente di ‘Casa Serena’;
- rendere possibili importanti sinergie di gestione;
- assicurare i possibili profitti alla Fondazione che li reinveste”.
“Rispetto a tale ipotesi (a medio termine) – va avanti la Fos -se c'è la volontà politica, non ci sono impedimenti giuridici. L'ipotesi prospettata, al fine di assicurare stabilità e prospettiva per il futuro, deve essere accompagnata da un progetto (più a lungo termine) per la messa in sicurezza dell'intero Edificio e per una adeguata ristrutturazione degli spazi interni di ‘Casa Serena’. Rispetto alle risorse che servono per la messa in sicurezza e ristrutturazione della RSA di Poggio, è necessario verificare:
- le opportunità offerte dai diversi bonus per l'edilizia;
- la possibilità che la Regione Liguria si faccia garante di un mutuo a lungo termine e a tasso agevolato rispetto all'investimento necessario;
la possibilità che il Comune (direttamente o mediante una propria controllata) possa ottenere un mutuo a lungo termine e a tasso agevolato rispetto all'investimento che servirà a riqualificare la RSA”.
“Per mantenere ‘Casa Serena’ nell'ambito del pubblico (seppur nell'eccezione allargata) – termina il gruppo politico della Fos - il Consiglio comunale di domani non si limiti ad affrontare la sola questione immediata (la possibile gestione diretta o indiretta e per un periodo limitato della Rsa di Poggio), ma si faccia carico di ragionare su possibili soluzioni alternative che escludano da subito la vendita della Rsa”.