“Lauretti ha espresso una sua legittima opinione, noi vogliamo continuare a dialogare con lui”, lo dichiara al nostro giornale il segretario provinciale del Partito democratico Christian Quesada, dopo la chiusura alle primarie espressa dall’ex capo dipartimento dei Lavori pubblici del Comune in vista delle elezioni amministrative della primavera 2023 a Imperia. “Le primarie- sottolinea Quesada - potrebbero essere un modo di allargare la coalizione, ma appunto, sono di coalizione e non di partito”.
La segreteria del Pd nel fine settimana si è nuovamente riunita: il tempo stringe e occorre, prima di tutto, definire il campo da opporre alla ricandidatura del sindaco in carica Claudio Scajola.
Da sciogliere c’è anche il nodo Azione – Calenda -Renzi, i centristi ai quali in campagna elettorale, non è un segreto, l’ex ministro ha strizzato l’occhio, non più convinto di poter imbarcare tutto il centrodestra.
“Allargare il più possibile il campo è un obiettivo del Partito democratico. A questo punto deve partire un processo sulla città volto a individuarne i bisogni e le proposte”.
L’obiettivo del Pd è quello di individuare prima possibile i confini del tavolo e poi prevedere, eventualmente a gennaio, le primarie.
Presumibilmente il campo anti-Scajola potrebbe comprendere: Imperia al Centro di Guido Abbo, la formazione civica di Ivan Bracco che si sta contendo la palma di candidato sindaco a Enrico Lauretti, la sua civica che comprende pezzi di Cambiamo, il Pd, il Psi, Movimento 5 Stelle, Sinistra italiana e Verdi. Rifondazione comunista propenderebbe per correre da sola.
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