"Paola Egonu è uno dei simboli della nazionale italiana di pallavolo. Dopo la gara con il Brasile la giocatrice è stata attaccata sui social con post di stampo razzista tanto che in lacrime ha deciso di lasciare la nazionale". Intervengono in questo modo le 'Donne democratiche' della provincia, entrando nella discussione sulla polemica legata all'atleta italiana.
"Lo sport dovrebbe costituire un potenziale enorme per promuovere e sostenere la cultura della pace e l'integrazione delle comunità. Lo sport - proseguono - ci insegna a sacrificare per condividere, ad imparare a perdere, a rispettare le regole e a rompere con l'intolleranza; inoltre è sovente un mezzo per salvare ragazzi e ragazze dalla povertà e dall'emarginazione. Tuttavia i principi etici su cui lo sport dovrebbe fondarsi sono spesso influenzati da problemi legati al crescente predominio dell’economia di mercato. La discriminazione e l'incapacità di integrare le minoranze, la violenza nelle manifestazioni sportive, lo sfruttamento economico della salute degli atleti, il doping e le sue conseguenze sono infatti i pericoli che attualmente affliggono lo Sport, pericoli che sono in ultima analisi un riflesso della nostra società".
"E un riflesso della nostra società - terminano - e purtroppo anche il razzismo che serpeggia nelle manifestazioni sportive disputate da squadre italiane. Ricordiamolo: agli ottavi di finale, Italia-Austria, gli azzurri non si inginocchiarono contro il razzismo e contro la violenza della polizia sugli afroamericani. E solo cinque calciatori della squadra italiana si inginocchiarono prima della partita contro il Galles. L'Italia, complici gli allenatori della squadra, rifiutò il gesto di solidarietà per il movimento 'Black Lives Matter'. Niente da stupirsi quindi di fronte all’ennesima manifestazione di razzismo di cui è stata vittima la nostra campionessa Paola Egonu".